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Dalla Giunta: studi specifici e misure per i Comuni a rischio spopolamento

Nuovi studi specifici nei singoli comprensori aiuteranno ad adottare le misure per rilanciare e promuovere 25 tra Comuni e frazioni dell'Alto Adige ritenuti a rischio spopolamento: i bandi di gara sono stati decisi oggi (11 luglio) dalla Giunta provinciale, che ha approvato i prossimi passi del piano "Alto Adige 2021."

Nella conferenza stampa successiva alla seduta di Giunta il presidente Luis Durnwalder ha ricordato che "la situazione dei comuni altoatesini a rischio spopolamento non è drammatica, ma proprio per evitare problemi di qualsiasi tipo vogliamo intervenire il prima possibile proponendo soluzioni concrete". I comuni e le frazioni considerati a rischio spopolamento sono complessivamente 25, e se ne sta occupando un apposito gruppo di lavoro. Sulle aree sensibili, come ha deciso oggi la Giunta, verranno banditi studi specifici per poter calibrare gli interventi da adottare. Sono interessati: Stelvio, Glorenza, Martello, Senales, Anterivo, Aldino, Trodena, Lauregno, Proves, Madonna di Senale/San Felice, San Pancrazio, Ultimo, Predoi, Selva dei Molini, San Pietro e San Giacomo in valle Aurina, Riobianco, Acereto, Rina di Tures, Braies, Casies, Funes, Luson, Vizze e Ponte Gardena.

Gli assi portanti su cui intervenire per risolvere questi problemi figurano un consolidamento dello sviluppo economico nelle zone periferiche tramite investimenti in innovazione e competitività, un miglioramento nel coordinamento, nella cooperazione e nella sinergia fra politiche settoriali (energia, sanità, scuola, ecc.) ed enti locali, e l'implementazione di un sistema di sviluppo locale basato sulla conoscenza. "Vogliamo garantire al nostro territorio uno sviluppo che sia il più equilibrato possibile tra grandi centri e periferia - ha aggiunto Durnwalder - e sarà fondamentale intervenire soprattutto dal punto di vista delle infrastrutture." Nell'analizzare e valutare le diverse situazioni verranno tenuti in considerazione non soltanto i singoli comuni, ma l'intero bacino di residenza.

Restando in tema, la Giunta ha discusso anche le modalità per il rilancio dell'Alta Venosta attraverso un maggiore contatto con la vicina Svizzera: proprio la stabilità della valuta elvetica, infatti, dovrebbe spingere a un impegno maggiore nel mercato svizzero del turismo (per aumentare gli arrivi in Alto Adige) e in quello economico con un incremento delle esportazioni delle aziende altoatesine in Svizzera. "Un progetto che con il sostegno di EOS può portare a buoni risultati per le imprese locali", ha concluso Durnwalder.

 

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