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Kompatscher nel Comitato Regioni UE: rafforzare gli interessi regionali

La nuova delegazione italiana nel Comitato delle Regioni UE per il periodo 2015-2020 è stata ratificata dal Consiglio europeo. Tra gli 11 Presidenti di Regione figura anche quale membro effettivo il presidente della Provincia Arno Kompatscher: "Vogliamo rafforzare il Comitato per rafforzare gli interessi e la voce delle Regioni in Europa".

24 tra Presidenti di Regione, sindaci e rappresentanti delle assemblee regionali italiane sono stati scelti dal Governo per far parte dei 350 responsabili politici locali dei 28 Paesi nel Comitato delle Regioni nell'UE per il periodo 2015-2020. Saranno portavoce degli interessi dei territori nel processo legislativo a Bruxelles. Nel nuovo CdR è stato nominato anche il presidente Arno Kompatscher, ne fanno parte tra gli altri i Presidenti di Veneto, Toscana, Lazio, Umbria, i sindaci di Roma e Torino.

"Non c'è dubbio che oggi sia necessaria una strategia comune per le Regioni, a cominciare da quella tra le regioni alpine. Una strategia che nasca dal basso, dai cittadini e dai loro bisogni concreti, e che possa farsi sentire a Bruxelles. La presenza nel Comitato delle Regioni deve aiutarci a valorizzare i legami tra territori e il ruolo delle Regioni nell'UE, perché sono la governance più vicina ai cittadini e quella che ne conosce le esigenze", sottolinea il presidente Kompatscher. A tale proposito ricorda che "Alto Adige, Trentino e Tirolo hanno già aperto questa strada con il GECT dell'Euregio e con il piano di azione della macroregione alpina." Il nuovo periodo, inoltre, dovrà servire a una riorganizzazione che permetta di rafforzare il Comitato delle Regioni e di conseguenza fa sentire ancora di più la loro voce in Europa.

Il nuovo Comitato delle Regioni UE diventa operativo con la prima sessione plenaria, prevista a Bruxelles l'11 febbraio prossimo, in cui saranno eletti il Presidente e il primo vicepresidente. Il Comitato coinvolge gli enti regionali e locali nel processo decisionale dell'UE, la Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio sono tenuti a consultare il CdR in relazione alle politiche europee che possono avere un'incidenza sulle regioni e sulle città.

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