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Confermata dal Tribunale di Bolzano pesante ammenda per caso di “caporalato” a Bressanone.

Nei giorni scorsi il Tribunale di Bolzano ha confermato la pesante ammenda di 37.000 euro comminata dall’Ispettorato del lavoro ad un’impresa edile di Bressanone per un grave caso di caporalato.

Da un’attività di controllo effettuata dall’Ispettorato del lavoro era emerso infatti che nello svolgimento dei lavori edili l’impresa appaltatrice non impiegava il proprio personale, bensì 22 lavoratori di un’altra azienda.

Questa forma di intermediazione, secondo una nota diramata dalla Ripartizione lavoro della Provincia, non è consentita ed è punibile con un’ammenda pecuniaria. Inoltre alcuni dei lavoratori non erano in regola e, di fatto, si trattava di un caso di vero e proprio lavoro nero. Per questa ragione l’Ispettorato aveva comminato all’impresa edile brissinese la pesante ammenda e contro questo provvedimento l’azienda aveva presentato ricorso.

Il ricorso è stato respinto nei giorni scorsi dal Tribunale di Bolzano ed a tale riguardo sia il direttore dell’Ispettorato del lavoro, Dr. Sieghart Flader, che il direttore della Ripartizione lavoro, Dr. Helmuth Sinn, esprimono la loro soddisfazione ribadendo che “il caporalato ed il lavoro nero non convengono alle aziende”.

FG

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