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Ricerca e innovazione, funziona la partnership tra Provincia e Fraunhofer

Un rafforzamento della competitività del sistema economico locale, un maggiore dialogo tra ricerca e innovazione, e la possibilità di creare posti di lavoro altamente qualificati. Ecco l'obiettivo della partnership tra Provincia di Bolzano e Fraunhofer Italia che dura ormai da 5 anni e che è stata recentemente prorogata sino al 2018.

Ricerca e innovazione, chiavi per la crescita del territorio: Josef Negri (Assoimprenditori), Dominik Matt, Arno Kompatscher e Maurizio Bergamini

Per raggiungere entro il 2020 l'obiettivo di raggiungere una spesa in ricerca e sviluppo pari al 3% del PIL, la Provincia di Bolzano punta anche sulle collaborazioni. Ad esempio quella con l'Istituto Fraunhofer, che dal 2010 ha una propria sede italiana nella città capoluogo. "Benessere e occupazione di un territorio - ha spiegato il presidente Arno Kompatscher - dipendono strettamente dalla forza e dalla capacità di innovare delle imprese e delle persone. Per favorire una crescita sostenibile, l'Alto Adige ha bisogno di incentivare la ricerca, ma non deve essere una ricerca fine a sè stessa, bensì applicabile alle reali e concrete esigenze delle imprese".

Per quanto riguarda la partnership con Fraunhofer Italia, l'accordo sottoscritto quest'anno prevede un finanziamento provinciale pari a 4,9 milioni di euro per il periodo 2015-2018, risorse che serviranno a coprire il 40% dei costi operativi, il 100% degli investimenti e l'80% dei costi di affitto. Tra le condizioni poste dal contratto, una risulta essere particolarmente importante: i costi e gli investimenti delle attività di ricerca svolte dall'Istituto, devono essere superiori allo stanziamento pubblico. Che Fraunhofer sia un vero e proprio colosso della ricerca, lo ha conferamto il direttore dell'istituto italiano, Dominik Matt: "Con 68 centri di ricerca e 23mila collaboratori - ha spiegato - riusciamo a sviluppare ogni anno un volume di ricerca pari a 1,9 miliardi di euro. L'obiettivo della sede altoatesina è quello di creare un ponte fra ricerca di base e applicazione nell'industria, ma anche di rafforzare la collaborazione fra area germanica e area italiana".

Attualmente a Bolzano operano 20 collaboratori che si occupano tra le altre cose di sviluppo dei prodotti, automazione, meccatronica e la cosiddetta "industria 4.0", ovvero la combinazione fra prodotti, processi e tecniche comunicative e dell'informazione. "Nei prossimi anni - ha proseguito Matt - ci concentreremo principalmente sull'automazione intelligente, e sulla sua applicazione nei settori dell'edilizia e dell'agricoltura, entrambi attraversati da una forte tendenza all'innovazione e alla digitalizzazione". Il direttore della Ripartizione innovazione, ricerca e università, Maurizio Bergamini, ha aggiunto che "per valutare la propensione all'innovazione di un territorio, non bastano le percentuali degli investimenti, ma occorre valutare anche il numero delle piccole e medie imprese innovative". "La chiave - ha concluso Arno Kompatscher - al di là degli investimenti pubblici, è la capacità di creare una rete efficiente fra imprese e istituti di ricerca in grado di migliorare la location economica altoatesina e attirare sul territorio aziende e cervelli".

mb

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