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Tutela dell’infanzia e dei giovani: l’affido non è una decisione semplice

La tutela dei figli spetta, in primo luogo alal famiglia. Se i genitori non sono in grado di assolvere a questo compito, intervengono gli uffici competenti per tutelare il benessere dei minori. “La decisione di sottrarre un figlio alla famiglia viene adottato di concerto da parte di vari servizi specialistici e non è una scelta facile” sottolinea l’assessora competente, Martha Stocker.

Crescere i  figli in un ambiente protetto è, in prima linea, compito dei genitori, ma in subordine della società e dello Stato. Laddove i genitori non sono in grado di assolvere a questo compito intervengono i servizi sociali che sono impegnati a far sì, con misure adeguate, che il minore possa rimanere e crescere nel proprio ambito famigliare.

“La sistemazione di un minore in una famiglia affidataria o in una struttura viene considerata l’ultima chance per offrire una tutela al minore e per dare ai genitori il tempo necessario a superare la difficile situazione” afferma l’assessora Stocker.

I motivi che portano a questa decisone sono molteplici, come ad esempio una difficile infanzia dei genitori, malattie legate a dipendenze, disoccupazione, separazione, malattie psichiche, problemi di relazione.

“Il regolare accompagnamento e la consulenza della famiglia non sempre sono sufficienti e spesso l’aiuto offerto viene rifiutato o non utilizzato” afferma la direttrice dell’Ufficio per la tutela dei minori e l’inclusione sociale ed aggiunge “Se si giunge a situazioni a rischio che mettono a repentaglio nell’immediato la sicurezza del minore, l’ultima chance può essere rappresentata dalla decisione del tribunale per i minori di sistemare il giovane in via transitoria al di fuori della famiglia, per garantirne la sicurezza”.

In questo senso i Servizi sociali sono costantemente esposti a critiche da parte dell’opinione pubblica ed accusati di aver agito in maniera errata se le cose vanno male, ma anche se non intervengono e la situazione  successivamente diviene critica.  

Comunque prima di giungere ad una simile decisione la situazione della famiglia deve essere chiarita in maniera approfondita ed a livello collegiale tra i vari servizi sociali coinvolti.

A fronte dei 101.097 minori presenti in Alto Adige attualmente sono 3.854 quelli seguiti dai servizi sociali. Solo nel 6,9% dei casi si è deciso di sistemare il minore momentaneamente in una famiglia affidataria o in una struttura protetta (dato aggiornato al 31.12.2014).

I Servizi sociali per questioni di tutela dei dati personali non possono entrare maggiormente nei dettagli o parlare delle singole situazioni, anche per non danneggiare il minore. “Proprio per questa ragione è importante trattare queste tematiche in maniera attenta e con particolare sensibilità” conclude la direttrice Petra Frei.

 

 

FG

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