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Prosegue il progetto “Trainfriends” contro il bullismo

È giunto alla sua terza edizione il progetto Trainfriends” promosso dalla Scuola alberghiera “Ritz” in collaborazione con Polfer, Trenitalia e SAD.

Gli studenti e gli operatori che partecipano al progetto "Trainfrieds"

Con il nuovo anno scolastico ha preso il via la terza edizione del progetto di prevenzione “Trainfriends”. L´iniziativa della Scuola alberghiera di lingua italiana “Cesare Ritz” di Merano è organizzata in collaborazione con la Polfer di Bolzano, Trenitalia e Sad ed è rivolta agli studenti pendolari che ogni giorno dal capoluogo si recano appunto a Merano.

Il progetto nasce nell'anno scolastico 2014-15 su iniziativa della Scuola "Cesare Ritz" sulla base della necessità di tutelare i ragazzi pendolari da Bolzano da atti di bullismo e garantire loro un clima sereno durante il tragitto.

Piccoli atti di vandalismi o disturbo verso gli altri ospiti del treno, hanno indicato l'opportunità di creare una presenza adulta, fiduciaria e dialogante con i ragazzi che, soprattutto nelle prime classi, interpretano il treno come un "non-luogo" in cui sfogarsi e collaudare nuove competenze di indipendenza ed identità.

La presenza degli operatori non si limita a mero "deterrente" ma mira ad instaurare un dialogo di riflessione e conoscenza con i ragazzi attraverso un approccio pedagogicamente orientato, che utilizza varie risorse e metodologie relazionali e creative.

Finite le prime settimane di scuola che ha visto la presenza quotidiana degli operatori, il progetto continua con tre viaggi a settimana in giorni diversi nelle ore di punta fino alla fine dell´anno scolastico.

Manuel Dallan è uno degli operatori che insieme a Stefano Rossetti e Jessica Turri accompagnano gli studenti sul treno. Rossetti: “Possiamo constatare che viaggiare con i giovani ha ridotto quasi completamente gli atteggiamenti scorretti, anzi quelli più scalmanati sono diventati una risorsa e collaborano con noi.

La nostra presenza rende il viaggio più piacevole, ci fermiamo a parlare con gli studenti che spesso ci aspettano, per parlare anche di  difficoltà  e vissuti personali e ci chiedono consigli. Ai più giovani lasciamo il nostro cellulare.” Il progetto è coordinato da Silvana Martuscielli e Pierluigi Rizzato.

 

 

FG

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