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Il fumo: un’abitudine quotidiana o una pericolosa dipendenza?

2a conferenza primaverile del ciclo Mini Med Studium (lunedì 3 maggio 2004, ore 20, presso la Casa della Cultura a Bolzano)

Lunedì 3 maggio, alle ore 20, alla Casa della Cultura, in via Sciliar 1 a Bolzano il prof. Christian Kähler della divisione internistica della Clinica universitaria di Innsbruck, e il dott. Alessandro Faggionato del Servizio pneumologico multizonale, parleranno diffusamente dei pericoli del fumo nell’ambito del nuovo ciclo di conferenze Mini Med Studium.

In Alto Adige i fumatori sono un quinto della popolazione di età superiore ai 15 anni. La maggioranza dei fumatori appartiene alle classi di età fra i 25 ed i 34 anni. Secondo uno studio dell’Assessorato alla sanità del 2001 il 53% dei giovani che frequentano le scuole professionali e superiori fumano; non si rilevano differenze fra i sessi. L’80% circa dei fumatori afferma d’aver iniziato a fumare in età giovanile.

L’età in cui s’inizia a fumare diminuisce costantemente, ora l’inizio si situa già sotto i 15 anni. È anche accertato che l’abitudine al fumo di genitori, insegnanti e figure di riferimento incide in misura rilevante sulla scelta dei giovani stessi di iniziare a fumare. Inutile dire che il rischio maggiore per la propria salute si ha proprio quando l’età di inizio al fumo è precoce e si continua a fumare da adulti.

Oggi, infatti, sappiamo che un quarto dei giovani che iniziano e non smettono di fumare morirà precocemente per le conseguenze del tabagismo tra i 35 e i 69 anni e che un altro quarto di loro morirà per le stesse cause dopo i 70 anni. Fin dalla metà degli anni cinquanta, è dimostrato scientificamente che fumare regolarmente tabacco aumenta il rischio di morte per cancro, tanto che nei paesi industrializzati si stima che quasi un terzo di tutti i tumori siano causati dal consumo di nicotina.

Oltre al cancro, il fumo scatena una serie di patologie e danni non meno gravi alla salute, come la bronchite cronica, la tromboangioite obliterante (la cosiddetta “gamba del fumatore”) e l’infarto cardiaco. L’aspettativa di vita di un fumatore si riduce anche di 25 anni rispetto a chi non fuma. Smettendo di fumare, si può arrestare questa spirale ed almeno in parte, invertirla.

Quanto prima ci si riesce, infatti, tanto maggiore è la probabilità di compensare il danno subito e di recuperare, dopo anni o decenni, lo stato di salute di un non fumatore. Peraltro, anche il fumo passivo comporta un rischio maggiore di contrarre il cancro: respirare il fumo passivo, infatti, aumenta il rischio di carcinoma polmonare del 40%. Specialmente nei bambini il fumo passivo aumenta la possibilità di sviluppare asma e problemi respiratori e viene messo in connessione come causa principale della morte in culla (SIDS).

Ne consegue che rinunciare al rotolino di carta fumante non fa bene solo a chi ha il vizio del fumo, ma anche a chi vive al suo fianco, anzi, smettere di fumare dà dei benefici reali perfino a chi ha già contratto malattie o danni in seguito al consumo di nicotina.

Il 3 maggio 2004 il prof. Christian Kähler e il dott. Alessandro Faggionato risponderanno al pubblico della conferenza Mini Med Studium ad una serie di quesiti scottanti, fra i quali: - Quale effetto ha la nicotina sul nostro organismo? - Quali sono i suoi danni più frequenti a lungo termine? - Quali possibilità abbiamo di smettere definitivamente di fumare? La partecipazione alle conferenze è gratuita. Non sono necessarie preventive conoscenze mediche. Ogni partecipante riceve, a richiesta, un attestato di partecipazione. È previsto un servizio di traduzione simultanea. Il ciclo di conferenze Mini Med Studium in Alto Adige è finanziato dall’Assessorato alla sanità della Provincia Autonoma.

FG

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