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L´assessore Theiner: piú informazione per vincere l´Aids.

L´AIDS é un problema che tocca da vicino anche l´Alto Adige dal 1984, anno in cui la malattia ha fatto la sua comparsa sul territorio; 582 sieropostivi e 221 malati di AIDS non sono un dato da sottovalutare. Ma oggi allarma soprattutto il fatto che in Alto Adige circa il 50 % dei malati di AIDS vengono a conoscenza del loro stato a malattia ormai conclamata, dopo 7/10 ani dal momento in cui il virus HIV ha infettato l´organismo e che é in aumento la percentuale di persone che ha contratto l´HIV a causa di rapporti eterosessuali non protetti. Questa mattina l´assessore alla Sanitá Richard Theiner, in una conferenza stampa insieme al primario del reparto malattie infettive dell´ospedale di Bolzano Peter Mian ed al responsabile per la terapia ambulatoriale Anti-HIV Raffaele Pristerá, ha richiamato l´attenzione sull´importanza di un´informazione capillare in grado di arginare il fenomeno.

L´assessore Richard Theiner e il dottor Peter Mian (a destra) durante la conferenza stampa.
Piú informazione. Diretta ai giovani, ai meno giovani, a tutti. Perché oggi siamo davvero tutti a rischio di AIDS. E lo sono soprattuto i "portatori ignari", che vengono a conoscenza del fatto di essere malati di AIDS solo al momento della diagnosi, vale a dire dopo 7/10 anni dall´inizio della loro (inconsapevole) sieropositivitá. Sermpre piú spesso si infettano con l´HIV persone eterosessuali che hanno rapporti non protetti. Persone che magari hanno avuto anche un solo rapporto non protetto e che, non consapevoli della situazione a rischio, si sono poi ammalate. Cosí facendo hanno messo a rischio, oltre alla loro vita, anche quella di coloro con cui sono venuti a contatto. Di questo allarmante fenomeno e dei dati riguardanti il fenomeno-Aids in Alto Adige hanno relazionato stamattina in una conferenza stampa l´assessore alla Sanitá Richard Theiner, il primario del reparto malattie Infettive dell´ospedale di Bolzano, dottor Peter Mian e il responsabile per la terapia anti-HIV nell´ambulatorio dello stesso reparto ospedaliero, dottor Raffaele Pristerá.

Se i casi sono diminuiti nelle persone esposte perché tossidodipendenti, sono dunque aumentate (dal 10 al 60 %) le persone esposte a causa di rapporti eterosessuali. Oltre la metá delle persone sieropostive "non a rischio" vengono a conoscenza della loro sieropositivitá al momento in cui essa si é giá tramutata in AIDS conclamato. Questo significa che hanno portato il virus dentro di sé per un tempo che varia dai 7 ai 10 anni senza averne (o volerne avere) coscienza. Mai un controllo, mai un esame; parliamo di persone che si sono poste, magari anche una sola volta, in una situazione a rischio. Queste persone rappresentano un potenziale, per quanto inconsapevole, pericolo per chi viene a contatto con loro. Da qui l´esigenza, ha sottolineato l´assessore Theiner, di diffondere un´informazione quanto piú possibile capillare. "Oltre a rappresentare un pericolo - ha ribadito - queste persone non possono venir curate in tempo, vale a dire quando il loro stato é ancora solo quello della sieropositivitá" . Da qui l´esigenza di promuovere una sempre piú attenta educazione sessuale nelle scuole e di fornire un´informazione chiara e quanto piu´possibile completa agli adulti in generale e non solo mirata a tossicodipendenti o omosessuali come nelle campagne mediatiche di alcuni anni fa.

Per quanto riguarda specificamente i dati sull´AIDS, dal 1984, anno in cui per la prima volta la malattia ha fatto la sua comparsa sul nostro territorio, ad oggi, dopo l´escalation iniziale (centosettanta sono state le persone decedute a causa dell´AIDS) e il lento recupero che ha portato all´attuale, relativa stabilizzazione, la lotta all´AIDS ha fatto grandi passi avanti. Lo ha rilevato il dottor Raffaele Pristerá, che ha sottolineato come inizialmente solo il 3-4% (10 % nel 1992) riuscisse a sopravvivere dopo la diagnosi, mentre si é passati dopo la svolta del 1986, anno in cui é stata introdotta una nuova terapia combinata, all´attuale percentuale del 73 %. L´attuale incidenza in Provincia é di 6-7 nuovi casi di AIDS all´anno, mentre per quanto attiene i nuovi casi di HIV, questi si attestano annualmente sulle venti unitá. Praticamente scomparso risulta il fenomeno degli ammalati per cause ematologiche e dei figli di madri HIV-positive.

em

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