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Gli assessori alla Scuola sulla Giornata mondiale per l'alfabetizzazione

Domani, 8 settembre, l’Unesco celebra la giornata della lotta contro l’analfabetismo, da sempre una delle grandi piaghe dell’umanità che va di pari passo con povertà e sottosviluppo. In occasione di questa giornata i tre assessori provinciali alla Scuola, Luisa Gnecchi, Otto Saurer, e Florian Mussner, prendono posizione sull'argomento, sottolineando come il saper leggere e scrivere siano condizioni indispensabili di sviluppo personale e sociale per ogni essere umano .

"La lotta all'analfabetismo - spiegano i tre assessori - si combatte in prima linea nei Paesi del Terzo e Quarto mondo, e anche la Provincia di Bolzano vi contribuisce preziosamente sia sostenendo associazioni di volontariato ed enti di formazione che operano in questo settore, che attraverso le proprie sedi scolastiche e formative. Da noi, dove la frequenza scolastica è un diritto e un obbligo, si assiste invece al fenomeno dell’analfabetismo di ritorno, primo frutto delle nuove povertà dove la lettura e la scrittura sono pratiche che hanno perso valore. In Alto Adige gli analfabeti di ritorno sono piu’ di mille: per loro, finita la scuola, la lettura di un libro, di un giornale o la compilazione di un modulo sono diventate pratiche rare, sconosciute. A questi nostri concittadini la Provincia, attraverso gli Assessorati alla scuola e alla formazione professionale, offre diverse possibilita’ di recupero. È importante che queste opportunità vengano messe a disposizine di quanti ne abbiano necessità, e questo avviene attraverso i servizi di orientamento e i vari sportelli di consulenza situati presso gli uffici competenti. E' anche necessario che chi è a conoscenza di situazioni di questo tipo le segnali per poter intervenire: non saper leggere e scrivere vuol dire essere più deboli, più poveri, più timorosi, meno liberi, e, spesso, non avere  neppure diritto alla cittadinanza. L’analfabetismo si riscontra a volte anche tra gli immigrati, fra i quali vi sono peraltro anche persone in possesso di laurea o di diploma. Si tratta di cittadini che in questo modo hanno anche poche possibilità di sviluppare le loro potenzialità, di evolversi. Una forma ancora diversa di analfabetismo è poi quella di chi, vivendo in Alto Adige, non conosce, non legge, e non scrive le lingue locali. Anche in questo modo è meno libero e si priva di strumenti indispensabili non solo per lavorare ma anche per sviluppare se stesso. Anche per questi ultimi la Provincia offre l’opportunità di alfabetizzazione e di apprendimento delle lingue, anche con il sostegno finanziario del Fondo Sociale Europeo. Ma, nella giornata dell'8 settembre - concludono Luisa Gnecchi, Otto Saurer e Florian Mussner - il messaggio che vogliamo rivolgere a tutti gli altoatesini è soprattutto quello di leggere, leggere sempre di più.

mb

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