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Equal Pay Day 2014: 51 organizzazioni in 21 stand per sensibilizzare con lo slogan "pari lavoro - pari stipendio!"

11 aprile Equal Pay Day 2014. Questa mattina (9 aprile) l'assessora provinciale per le pari opportunità Martha Stocker, assieme alle presidente e vicepresidente della Commissione provinciale pari opportunità, Ulrike Oberhammer e Franca Toffol, Johanna Plasinger e Horst Fuchs (ASTAT) e Silvia Vogliotti (AFI-IPL) hanno illustrato i dati e le cause che portano al differenziale salariale fra donna e uomo. Per l'Equal Pay Day 2014, incentrato sulla conciliazione famiglia-lavoro, 51 organizzazioni in 21 stand per sensibilizzare con lo slogan "pari lavoro - pari stipendio!"

Equal Pay Day 2014: 51 organizzazioni in 21 stand (FOTO: USP/A.Pertl)

Per lo stesso lavoro le donne, a differenza dei loro colleghi uomini, ricevono una retribuzione inferiore per la quale spesso devono impegnarsi anche di più. Questo dato non provoca solo uno svantaggio per le donne, ma per tutta la famiglia: tutti hanno meno disponibilità finanziaria e le madri/mogli fanno fatica a conciliare il lavoro con la famiglia.
Le differenze salariali tra uomini e donne, infatti, non significano per le donne solo guadagnare meno degli uomini nel presente, ma incidono anche pesantemente sulle future retribuzioni pensionistiche. Questo espone le donne ad un più alto rischio di povertà e comporta un'ulteriore penalizzazione delle donne, con il conseguente rischio che debbano affrontare, in vecchiaia, situazioni di indigenza sempre più diffuse.
Come ha riferito la presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne, Ulrike Oberhammer, la Commissione Europea con raccomandazione del 7 marzo 2014 ha chiamato gli Stati membri ad adottare misure volte a diminuire il persistente divario retributivo fra uomo e donna e a garantire trasparenza retributiva e a darne informazione alla stessa entro il 31 dicembre 2015.
L'assessora provinciale Martha Stocker ha sottolineato come la nuova Giunta provinciale abbia dichiarato nel suo Programma di coalizione l'intenzione di adottare misure volte a diminuire il differenziale salariale nel settore pubblico garntendo sostegno a tal fine al settore privato. Affermando come resti ancora molto da fare l'assessora ha detto che si farà il possibile per creare i presupposti per una migliore conciliabilità fra vita professionale e vita lavorativa.
Un dato di fatto, come ha riferito Franca Toffol, vicepresidente della Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne, è che il lavoro di cura di familiari, non retribuito, ricada sulle donne con conseguenze rilevanti in ambito lavorativo. A tal proposito ha sottolineato che il lavoro di cura è un diritto ed un bisogno della società di grande valenza sociale e che eprtanto le scelte politiche devono tenerne conto tutelando il tempo di cura.
Johanna Plasinger, direttrice dell'Ufficio statistiche dell'Istituto provinciale di statistica ASTAT ha fatto presente che fra le persone attive in ambito lavorativo nel 2012, benché la differenza si sia ridotta, l'81,7 per cento di esse sono uomini a fronte di un 68 per cento di donne. Guardando l'andamento della vita lavorativa, come ha riferito, emergono due "rotture" evidenti in quella delle donne nella fascia di età tra i 30-40 anni (per nascita di figli) e in quella fra i 40-54 (per cura familiari anziani). Il parttime è un fattore che compromette la carriera , e viene scelto dalle donne in prevalenza per motivi familiari (42%). Un dato interessante è che benché gli uomini dimostrino di voler avere più tempo da dedicare alla famiglia, non prendono periodi di paternità perché ne conseguirebbe una perdita maggiore per la famiglia dal punto di vista finanziario venendo ridotto lo stipendio più cospicuo.     
Come ha riferito Horst Fuchs (ASTAT), secondo i dati diffusi dall'ASTAT in occasione dell'Equal Pay 2014 (con fonte INPS) in riferimento al lavoro dipendente nel settore privato il gender pay gap per gli impieghi a tempo pieno: è del 17,2%, per quelli a tempo parziale è del 12,0% con valori inferiori rispetto al dato medio aggregato del 30,1%. Ciò è spiegato dalla distribuzione disomogenea fra i lavoratori di sesso maschile e femminile. Essendo il mondo del lavoro caratterizzato da un'elevata percentuale di donne con un impiego parttime (45,0% contro il 9,2% degli uomini), dove i compensi relativamente bassi in questa tipologia contrattuale hanno una chiara influenza sul valore medio calcolato a livello aggregato. Il diferenziale salariale dipende anche dal settore economico.
Silvia Vogliotti dell'AFI-IPL ha detto che affinché la riduzione del "gender pay gap" possa diventare una "mission possible" potrebbero essere adottate alcune misure. In primo luogo puntare all'orientamento formativo e professionale delle ragazze affinché scelgano studi e professioni a vocazione tipica maschile. Inoltre sarebbe necessario sollecitare misure di conciliazione lavoro/famiglia nelle aziende. Un altro passo importante potrebbero essere misure di empowerment e di mentoring per le donne per lo siluppo di carriera. anche se di difficile applicazione, dovrebbero essere implementati premi di risultato e sariale variabile a fronte delle prestazioni, invece che dalle ore prestate (non penalizzare parttime). Inoltre, si dovrebbe incentivare i padri ad assumere lavoro di cura per riequilibrarne il carico in seno alla famiglia. 

Anche in Alto Adige la problematica delle differenze salariali è molto sentita. L'11 aprile 2014 si svolgerà nuovamente su tutto il territorio altoatesino l'Equal Pay Day. La Commissione provinciale pari opportunità vuole far conoscere tramite questa iniziativa le differenze salariali fra donne e uomini. 51 organizzazioni locali saranno presenti con 21 stand in varie location a Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico, Laives, Ora, Egna, Sarentino, Chiusa, Termeno, Magrè, Lana, Castelrotto e Siusi. Presso gli stand sarà reperibile materiale informativo e gadget, dalle borse rosse, simbolo dell'equal pay day, agli strofinacci dedicti agli uomini nonché manuali per la previdenza

dati e info all'indirizzo

: http://www.provinz.bz.it/chancengleichheit/themen/594.asp

SA

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