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Giovani, studio e lavoro: Alto Adige leader a livello nazionale

La disoccupazione giovanile è uno dei problemi più gravi che affliggono l'Italia, ma l'Alto Adige si pone ancora una volta all'avanguardia. Secondo i dati ISTAT, infatti, la Provincia di Bolzano ha di gran lunga il dato più basso di inattività per i ragazzi fra i 15 e i 29 anni. "La conferma che il nostro è un sistema solido nonostante la crisi - commenta l'assessore Bizzo - per il futuro nuove possibilità dal Parco tecnologico"

In gergo tecnico si chiamano Neet, acronimo inglese di not in education, employment or training: sono quei ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano. Un problema che sta assumendo dimensioni drammatiche in Italia, che nell'Europa a 27 fa meglio solo della Bulgaria con il 22,1% di giovani non attivi. Nella classifica stilata dall'ISTAT, però, l'Alto Adige dimostra di essere ancora un'isola felice da questo punto di vista: qui il tasso di inattività è al 9,9%, unica regione italiana al di sotto del 10%, in linea con i risultati fatti registrare da un paese-guida come la Germania e dai vicini di casa austriaci. "Questo risultato - commenta l'assessore Roberto Bizzo, che in Giunta provinciale ha le competenze in materia di lavoro - conferma che nonostante la crisi il nostro resta un sistema economico sano e solido, in grado di offrire risposte e prospettive concrete ai giovani che vogliono impegnarsi nello studio e nel lavoro".

Nonostante la Provincia di Bolzano svetti in questa classifica rispetto alla stragrande maggioranze delle altre regioni italiane, l'assessore Bizzo è convinto che in futuro le cose possano anche migliorare. "In questi anni la formazione professionale ha dato grandi risultati e garantito un futuro occupazionale a migliaia di ragazzi - sottolinea - ma ora dobbiamo concentrare la nostra attenzione sui "cervelli", su coloro che seguono un percorso formativo di alta specializzazione e che spesso non trovano lavoro in Alto Adige. Il Parco tecnologico, da questo punto di vista, può rappresentare una grande opportunità grazie alla presenza di aziende fortemente orientate all'innovazione e grazie alla stretta collaborazione con il mondo dell'Università e della ricerca".

mb