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Pari retribuzione per pari lavoro: giornata d'azione il 20 aprile - Il 19 aprile convegno specialistico sulle pensioni

Le iniziative poste in essere da oltre 55 organizzazioni in occasione della giornata d'azione per una pari retribuzione per pari lavoro "Equal pay day 2013" che ricorre il 20 aprile sono state illustrate a Palazzo Widmann a Bolzano questa mattina, mercoledì 17 aprile 2013, dall'assessore provinciale alle finanze, lavoro e pari opportunità Roberto Bizzo assieme alla presidente e vicepresidente della Commissione provinciale per le pari opportunità, Ulrike Oberhammer e Franca Toffol.

ass Bizzo: "Rendere cura paretale lavoro di valore"

Come ha detto la presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità Ulrike Oberhammer, l'Equal pay day 2013, giornata d'azione per una pari retribuzione per pari lavoro, promuove il tema della "Previdenza", argomento quanto mai attuale per le donne.
Domenica 20 aprile 2013 in Alto Adige, grazie all'adesione di 55 organizzazioni, ci saranno 27 stand informativi, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, a: Bolzano (7), Merano (2), Bressanone, Brunico, Caldaro, Appiano, Cornaiano, San Paolo, Laives, Ora, Egna, Sarentino, Chiusa, Prato allo Stelvio, Termeno, Magrè, Lana, Castelrotto, Siusi e Meltina. Vi saranno distribuiti: le borse rosse in cotone che simboleggiano i conti in rosso delle donne, il foglio statistico con dati e fatti sulla previdenza, il questionario per il controllo sulla propria situazione finanziaria, banconota da 100 Euro che per le donne vale solo 83 Euro (il 17% in meno), le cartoline che indicano la riduzione di salario del 17%, specchietto con lo slogan "una donna che vale", l'edizione speciale dell'ëres per l'Equal Pay Day 2013, la brochure "Manuale della previdenza" di Pensplan, il folder Pensplan Infopoint e le cartoline della campagna via e-mail "Pari oggi, non domani." In occasione dell'Equal Pay Day 2013 è stato inoltre elaborato un foglio informativo per fornire informazioni dettagliate sulle norme in vigore in ambito previdenziale.

Come ha sottolineato l'assessore provinciale alle finanze, lavoro e pari opportunità Roberto Bizzo la differenza salariale e quindi delle pensioni esiste. Uno dei motivi sono le cure parentali culturalmente considerate un lavoro che non vale e che, quindi, gli uomini non seguono. Una sfida sarà quella di far diventare questo lavoro "che non vale" effettivamente reddito e, quindi, un lavoro che vale.

Da parte sua la vicepresidente della Commissione provincialoe per le pari opportunità  Franca Toffol ha ricordato come secondo i dati resi noti dalle Commissioni europee emerge che il 17 per cento delle donne nella UE (1 donna su 4) è indigente. Tra le cause: contratti più precari, disoccupazione femminile (anche abbandono lavoro dopo nascita figli), part time, difficoltà economiche dopo separazioni, sottolineando come proprio il part time costituisca un fattore pesante che contribuisce a giungere ad una pensione bassissima.

Come ha detto Silvia Vogliotti dell'Istituto provinciale per i lavoratori AFI-IPL, nell'arco della loro vita lavorativa, le donne altoatesine guadagnano, infatti, circa il 17% in meno rispetto ai loro colleghi di sesso maschile e ricevono, conseguentemente, una pensione che è in media inferiore del 47%. A fronte di 1.070 Euro mensili di un pensionato una donna riceve, infatti, circa 567 Euro. Le pensioni attuali sono il risultato di una minore occupazione femminile e di percorsi lavorativi discontinui (lavoro part-time e intervalli di tempo senza lavoro), ma anche delle perduranti differenze retributive tra i sessi. Le pensioni percepite dalle donne risultano essere, già oggi, molto più esigue di un tempo. Dati alla mano più della metà delle donne (56%) può contare su di una pensione inferiore a 500 Euro, mentre solo il 10,1% su di una pensione superiore a 1.000 Euro. Ne consegue che circa il 90 per cento delle donne vive con meno di 1.000 Euro. 

Come hanno detto Judith Gögele e Martha Stocker, l'importo della pensione è direttamente proporzionale rispetto ai contributi versati: più sono i contributi versati, maggiore sarà l'importo della pensione. La pensione pubblica, inoltre, non prevede più la pensione minima: nel caso in cui i contributi versati siano pochi o nulli, non si percepirà una pensione oppure sarà molto esigua, quindi insufficiente a raggiungere il minimo vitale. Per le donne, dunque, il rischio di incappare in situazioni di povertà in vecchiaia è molto concreto. È importante, quindi, essere informati. A tal fine grazie all'intervento della Regione Trentino-Alto Adige e di Pensplan sul territorio regionale sono stati istituiti oltre 120 pensplaninfopoint che forniscono grautitamente informazioni sul sistema pensionistico e consulenze su come progettare il proprio futuro pensionistico.
I dati riferiti a lavoro dipendente nel settore privato e retribuzioni pubblicati oggi, mercoledì 17 aprile 2013, dall'Istituto provinciale di statistica ASTAT in occassione dell'Equal pay day (vedi comunicato a parte), sono stati illustrati da Johanna Plasinger, direttrice dell'Ufficio statistiche.  

Al tema "Il lavoro delle donne: la sfida del futuro" è dedicato un convegno che si terrà venerdì, 19 aprile 2013, dalle ore 14.30 alle 17.30 nel cortile interno del Palazzo Widmann (Palazzo provinciale 1, Piazza Silvius Magnago 1, Bolzano).

Il materiale informativo che verrà distribuito agli stand e ulteriori informazioni sull'Equal Pay Day sono disponibili sulla homepage della Commissione provinciale per le pari opportunità e del Servizio donna al link http://www.provincia.bz.it/pariopportunita/594.asp. Inoltre per ulteriori informazioni si può contattare il Servizio donna: Via Dante 11, 39100 Bolzano, Tel. 0471/41 69 50

SA

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