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Contro violenza e mobbing sul lavoro in vista disegno di legge

È in fase di predisposizione un disegno di legge provinciale per prevenire e contrastare violenza e mobbing sul posto di lavoro.

La Consigliera di Parità Michela Morandini, l'assessora Martha Stocker e la presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità Ulrike Oberhammer (da sx a dx) hanno spiegato la necessità di una legge contro il mobbing sul post

Anche in provincia di Bolzano il numero delle vittime di mobbing e violenza sul lavoro è in costante crescita. Mobbing, termine inglese è molto usato, e a volte anche abusato, come hanno fatto presente l'assessora provinciale al laoro e alle pari opportunità Martha Stocker e la Consigliera di parità Michela Morandini. Per mobbing si intende un modello di comportamento discriminatorio che si ripete regolarmente su un lungo periodo, è un fenomeno dalle molte forme, verbale, psicologica e fisica e spesso caratterizzato da disparità nei rapporti di forza, fenomeno latente in ogni gruppo, scatenato di frequente da conflitti.

Nel corso della conferenza stampa sul tema della violenza e del mobbing sul lavoro, tenutasi oggi, 22 aprile, a Palazzo Widmann a Bolzano, l'assessora Stocker ha annunciato che è in fase di elaborazione un apposito disegno di legge per contrastare questo specifico fenomeno. È alquanto complesso anche perché non esiste ancora una specifica normativa in Italia. L'obiettivo è quello di puntare alla prevenzione del fenomeno, potenziare ed integrare la rete di servizi esistente e incrementare l'azione di sensibilizzazione ed informazione sulle varie possibilità di consulenza e sostegno.

La presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità Ulrike Oberhammer ha ricordato che la Commissione fornisce consulenza alle donne e dalle 400 ore fornite all'anno emerge il dato dell'incremento di situazioni conflittuali sul lavoro rivolti alle donne. La legge in fase di predisposizione, come ha proseguito, deve puntare alal rpevenzione anche al fine di garantire la salute delle donne discriminate.

Il mobbing, infatti, ha ripercussioni pesanti sullo stato di salute dei singoli, ma, come è stato posto in evidenza, comporta costi elevati per il datore di lavoro con una perdita di produttività del 70 per cento, con costi elevati per il sistema sanitario, e per l'economia del territorio. 

La Consigliera di parità Michela Morandini ha salutato il fatto che oggi, 22 aprile 1a Giornata nazionale della Salute della donna, sia posta nel focus la tematica della discriminazione multipla sul posto di lavoro. Come ha detto, c'è bisogno di una risposta chiara per tutte le vittime di mobbing sul posto di lavoro. Ha, quindi, citato alcuni dati riferiti al fenomeno e all'attività svolta nella sua funzione.

I dati rilevati dall’Eurispes Istituto italiano di studi politici economici e sociali mostrano che in Italia sono vittime di mobbing 1,5 milioni di persone (su 21 milioni, ovvero il 4% rispetto all'8 per cento riferito all'Europa) con più incidenza al Nord (65%); il 52% delle donne è vittima di una qualche azione persecutoria sul posto di lavoro; per le dipendenti pubbliche il dato è del 70%.

Al momento penalizzazioni e discriminazioni colpiscono soprattutto i gruppi più deboli, in una situazione di crisi del mercato del lavoro soprattutto lavoratrici con scarso livello d’istruzione, o di una certa età, madri, e con background migratorio). Per le donne il rischio aumenta con il progredire della loro carriera. Le donne subiscono questo trattamento soprattutto da parte dei superiori di sesso maschile. Esse stesse rivolgono le azioni di mobbing soprattutto contro le colleghe.

Nel 2015 per discriminazioni multiple percepite soggettivamente, per mobbing, cercando una consulenza ovvero mediazione si sono rivolte alla Consigliera di parità: 202 persone in totale, di cui 167 erano donne e 35 uomini. 125 dipendenti del settore pubblico e di 77 del privato. 63 i colloqui informativi 92 le consulenze e 47 le mediazioni effettuati.

La rete di collaborazione per sostenere le persone vittime di mobbing, come ha detto la Consigliera di parità Morandini è stata fondamentale nell’attività del 2015. Ha dato buoni risultati, e in futuro dovrà essere potenziata per dare aiuto sia alle persone che alle aziende. Alle vittime ha rivolto l'appello di rivolgersi ai sindacati e all'ufficio della Consigliera di parità per denunciare i casi di mobbing ed ottenere sostegno.

SA

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