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Dalla Giunta: trattative sulle formazione per la sicurezza sul lavoro

Per ridurre l'alto numero di incidenti sul lavoro, Stato e Regioni vogliono investire nella formazione. Ai datori di lavoro vengono quindi prescritti sia una formazione di base in tema di sicurezza sul lavoro che un aggiornamento periodico. La Provincia di Bolzano intende - per quanto possibile in materia - sviluppare un sistema proprio e in particolare gestire le modalità della formazione.

La competenza sulla sicurezza sul lavoro è statale e la Provincia deve adeguarsi alle direttive nazionali, che nelle prossime settimane verranno modificate con la determinazione delle ore di formazione obbligatoria. Lo Stato ha suddiviso le aziende in tre categorie: a rischio di infortunio basso, a rischio medio e a rischio alto. È stato giá definito anche un fabbisogno base di formazione: 12 ore di formazione professionale per la sicurezza nella imprese a basso rischio, 32 ore in quelle a rischio medio e 48 ore nelle imprese con rischio di infortunio alto. Viene inoltre prescritto, nel quinquennio successivo, un periodo di aggiornamento in materia sempre a seconda della classe di rischio delle aziende: 8, 12 o 16 ore.

Queste prescrizioni sono considerate eccessive dalle categorie imprenditoriali locali, "con il risultato di un notevole appesantimento per le aziende", ha riferito Durnwalder alla Giunta provinciale dopo vari colloqui con le parti interessate. Per questo al prossimo incontro della Conferenza Stato-Regioni a Roma la Provincia intende sottoporre tali contrarietà. "Siamo però gli unici a chiedere una modifica di questa normativa, in quanto lo Stato e le altre Regioni sono a favore", ha precisato Durnwalder.

Se non sarà possibile intervenire sul monte ore di formazione, si cercherà quantomeno di veder garantita l'autonomia nella gestione dei corsi: la Provincia ipotizza di poter inserire la formazione di base per la sicurezza sul lavoro nei curricola della Formazione professionale, "mentre per l'aggiornamento si potrebbe ricorrere ai corsi della Scuola provinciale anticendi di Vilpiano o alle organizzazioni di soccorso come Croce bianca e CRI", ha spiegato Durnwalder.    

pf