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Dalla Giunta: programma per favorire l'occupazione

Dopo una ricognizione con i responsabili degli uffici provinciali sulla situazione del mercato del lavoro in Alto Adige, la Giunta provinciale ha avviato oggi (5 novembre) una serie di misure per favorire l'occupazione e il reinserimento al lavoro. Tra le altre: anticipato di un anno lo specifico piano pluriennale, approvato il nuovo regolamento sui servizi di mediazione al lavoro, migliorata la combinazione tra domanda e offerta. Confermata anche l'importanza del futuro Parco tecnologico.

"La disoccupazione in Alto Adige è attestata al 3,7% - ha ricordato il presidente della Provincia Luis Durnwalder nella conferenza stampa dopo la seduta di Giunta - e anche se raffrontata ad altre Regioni la nostra situazione è nettamente migliore, dobbiamo fronteggiare tempestivamente una tendenza in crescita." I funzionari provinciali hanno fornito oggi un quadro della situazione e degli strumenti per una efficace politica dell'occupazione: i disoccupati cosiddetti "job ready" (subito disponibili a lavorare) sono saliti in un anno del 26% (da 2.960 a 3.717) mentre sono rimasti stabili gli altri (stagionali, donne in maternità, invalidi) passati da 3.943 del 2011 agli attuali 4.023 (+2%). Sono aumentati del 30% i disoccupati over 50 (sfiorano oggi quota mille, nel 2011 l'aumento rispetto all'anno precedente era stato del 12%). La disoccupazione tra i cittadini italiani è salita del 29%, tra gli stranieri del 21%. Secondo la ricognizione effettuata, rallenta anche la crescita dell'occupazione dipendente: + 0,1% (200 posti di lavoro in più nel 2012) rispetto all'1,1% in più del 2011 (2mila nuovi posti di lavoro).

"Ci sono fattori sui quali la Giunta può intervenire solo indirettamente - ha precisato Durnwalder - come la congiuntura internazionale, le migrazioni, il diritto al lavoro, l'andamento demografico, ma con un piano mirato vogliamo sfruttare i margini di manovra concessi all'autonomia locale." Gli assi portanti lungo cui sviluppare gli interventi sono l'occupazione giovanile (offerte mirate di consulenza e aggiornamento, aumento delle possibilità di esplorare il mondo del lavoro), sicurezza occupazionale e reinserimento per gli over 50 (consulenza prrofessionale e riqualificazione, incentivi alle imprese per assunzioni), aumento della quota di occupazione femminile (potenziamento delle strutture per l'infanzia e della flessibilità dei tempi di lavoro, misure nelle aziende per conciliare lavoro e famiglia), promozione dell'occupazione di persone svantaggiate (rafforzamento delle cooperative sociali, accompagnamento al lavoro, impiego temporaneo negli enti pubblici). "Abbiamo deciso di anticipare di un anno l'elaborazione del piano pluriennale per l'occupazione, che scadeva nel 2014 ma che vogliamo avviare subito per essere pronto già entro la prossima primavera", ha aggiunto Durnwalder.  

Grande attenzione verrà posta sulla formazione e sulle nuove esigenze del mercato: se nel 1960 in Alto Adige il 70% della forza lavoro era costituito da operai senza una particolare qualifica, la proiezione prevede nel 2020 il 50% di cosiddetti lavoratori al service (elaborazione dati, comunicazione, ufficio, commercio e servizi di base), il 25% di lavoratori del sapere (ricerca e sviluppo, consulenza, coaching, management, organizzazione), il 10% nei settori di strategia e coordinamento. La percentuale degli operai scenderà al 15%. C'è quindi la necessità di investire negli ambiti scientifici e tecnologici, come dimostrano i raffronti con le Regioni vicine: in Alto Adige i ricercatori sono 534 ben al di sotto di Trentino (1.341), Tirolo (2.920) o Friuli (3.216). "In questo senso sarà importante l'effetto del Parco tecnologico", ha sottolineato il presidente Durnwalder anticipando le prime valutazioni della struttura a Bolzano sud: la stima prudente accredita dopo 15 anni quali effetti diretti, indiretti e indotti 3.523 occupati, quella più ottimistica la creazione di 8.564 posti di lavoro.

La Giunta ha poi approvato il nuovo regolamento che disciplina i servizi di mediazione al lavoro con una revisione dei criteri: per comprovare il proprio stato di disoccupazione la persona interessata deve presentarsi presso l'Ufficio provinciale Servizio lavoro e rendere una dichiarazione di disponibilità immediata alla ricerca e allo svolgimento di un'attività lavorativa. L'Ufficio provinciale Servizio lavoro sottoscrive con la persona disoccupata un patto di servizio che prevede tra l'altro colloquio obbligatori, l'impegno della persona ad effettuare una ricerca attiva del lavoro, un piano di azione individuale.

La persona disoccupata, secondo il regolamento, dimostra l'immediata disponibilità alla ricerca attiva o allo svolgimento di un'occupazione mediante l'accettazione di una congrua offerta di lavoro, l'accettazione di una misura concordata di inserimento lavorativo, la frequenza di corsi di formazione, di lingue o di riqualificazione professionale. Un'offerta di lavoro è congrua se presenta i seguenti requisiti: è compatibile con la qualifica professionale della persona disoccupata oppure la retribuzione offerta non è inferiore di oltre il 25 per cento alla retribuzione precedente; il trattamento economico e giuridico proposto corrisponde a quello previsto dal contratto collettivo di riferimento; la sede di lavoro non dista più di 50 km dal domicilio della persona o è raggiungibile in meno di 80 minuti utilizzando i mezzi pubblici. In caso di disoccupazione di durata superiore ai tre mesi è ammissibile un'offerta di lavoro estesa a tutto il territorio provinciale, qualora l'azienda offra un alloggio.

La definizione degli interventi della Giunta per rafforzare la politica dell'occupazione prosegue nelle prossime settimane e sarà prioritario, "perchè il lavoro non è solo una questione di soldi, ma soprattutto di dignità della persona", ha concluso Durnwalder.

pf

Le decisioni della Giunta Provinciale 05-10-2012

Il Presidente Durnwalder spiega gli interventi a sostegno del mercato del lavoro

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