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Crisi SunEdison, impegno comune per cassa integrazione e riqualificazione
Punto della situazione sulla crisi SunEdison tra il presidente Arno Kompatscher, l'assessore Martha Stocker, e i rappresentanti sia dell'azienda con stabilimento a Sinigo, sia dei lavoratori. Unità d'intenti, da parte di tutti, sulla necessità di un impegno prioritario affinchè Roma garantisca la cassa integrazione straordinaria per i 200 lavoratori in esubero.
Agli incontri hanno partecipato anche il sindaco di Merano Günther Januth e il suo vice Giorgio Balzarini, e in conclusione il Presidente Kompatscher, pur nella delicatezza del momento, ha sottolineato "l'importanza di voler remare tutti nella stessa direzione. Ognuno si è impegnato a fare il massimo possibile per coloro che stanno perdendo il posto di lavoro, e tutti sono consapevoli delle rispettive responsabilità e dei rispettivi compiti: dalla politica, all'azienda, ai sindacati".
Come noto, la ex Memc di Sinigo, da poche settimane trasformatasi in SunEdison, è al centro di una profonda riorganizzazione voluta dalla casa madre della multinazionale americana, che ha annunciato la chiusura del reparto polisilicio, con la conseguente perdita del posto di lavoro per 200 persone, alle quali se ne aggiungeranno altre 35 entro la fine dell'anno. "La priorità - ha proseguito Arno Kompatscher - consiste nell'avviare le trattative con il Ministero competente, affinchè da Roma arriva il prima possibile il via libera alla cassa integrazione straordinaria".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'assessore al lavoro Martha Stocker, seconda la quale "questo provvedimento rappresenterebbe quantomeno un temporaneo sollievo per i lavoratori colpiti dalla crisi. Inoltre - ha aggiunto la Stocker - metterebbe la Provincia nelle condizioni di programmare attività di formazione e riqualificazione con un'ottica di medio-lungo periodo, tarate sulle competenze delle singole persone interessate".
mb
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Foto SerCom/mb
