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Neodiplomati e lavoro in Alto Adige: le valutazioni dell'Osservatorio del mercato del lavoro

La presenza dei neodiplomati sul mercato del lavoro è indagata dai due numeri pubblicati in aprile e maggio dall'Osservatorio del mercato del lavoro "Mercato del lavoro news". Tra il resto viene preso in esame l'influsso che la scelta di indirizzo di studi ha sulla scelta professionale.

Nel numero di aprile 2014 di "Mercato del lavoro News" vengono presentati di dati (al dicembre 2013) riferiti ai "Diplomati delle scuole superiori sul mercato del lavoro". Ne emerge che una sessantina circa su 100 dei neodiplomati alle scuole superiori si iscrivono ad un'università, posticipando così l'ingresso nel mondo del lavoro. Nell'inverno successivo al conseguimento della maturità, solo circa un quarto dei neodiplomati lavora come dipendente nel mercato del lavoro locale. Nei mesi successivi questa percentuale cresce lentamente, raggiungendo quattro anni e mezzo dopo la maturità circa il 40 per cento, e otto anni e mezzo dopo circa il 55 per cento. Coloro che dopo sette-otto anni non hanno nessuna occupazione alle dipendenze sono ancora occupati con gli studi universitari, frequentano un tirocinio professionale, svolgono un'attività autonoma o hanno trovato un posto di lavoro fuori provincia. Dai dati presentati emerge anche che alcuni sono disoccupati, ma come fa presente l'assessora provinciale al lavoro Martha Stocker, la loro percentuale è comunque piuttosto limitata (3 per cento), sebbene negli ultimi tempi sia aumentata. Questo dato,come prosegue, mette in evidenza come anche il conseguiemnto di un diploma di maturità non tuteli assolutamente dalla disoccupazione. 
Per quanto riguarda la forma contrattuale dei neodiplomati che a mezz'anno dal conseguimento del diploma di maturità svolge un'attività dipendente in provincia di Bolzano, risulta che da un quarto a un terzo di essi è assunto a tempo indeterminato. Già due anni e mezzo dopo la maturità circa la metà dei diplomati lavoratori ha un contratto a tempo indeterminato. Tra gli occupati a tempo determinato, circa la metà è occupato nel settore della formazione e socio-sanitario.
Dalle analisi dei dati, come precisa il direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, giunge la confermat che il settore pubblico ricorre spesso a contratti di lavoro a tempo determinato; tra le cause si possono annoverare gli scarsi concorsi fino alle numerose sostituzioni per maternità.
Nel numero di maggio 2014 di "Mercato del lavoro News" vengono presentati di dati (al gennaio 2014) riferiti alla "Scelta professionale dei diplomati".

SA