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Lavoro: oltre mille in mobilità, ma più di un terzo ha un impiego

É dedicato alle liste di mobilità l'ultimo numero di Mercato del lavoro news, pubblicazione periodica dell'Osservatorio provinciale mercato del lavoro. Dall'analisi emergono due dati interessanti. Per la prima volta in Alto Adige gli iscritti alle liste di mobilità superano quota mille, ma più di un terzo di loro ha un impiego.

"Il fatto che le liste di mobilità sforino per la prima volta quota mille persone iscritte - commenta l'assessore Martha Stocker - rappresenta un dato prevedibile alla luce dello sviluppo registrato nell'ultimo anno e mezzo. Ritengo che sia stato raggiunto il picco massimo, e che da qui in avanti le cose possano migliorare". Le fondamenta di questo ragionamento poggiano sui dati contenuti nell'ultimo numero di Mercato del lavoro news: il 37% degli iscritti alle liste di mobiltà, infatti, durante lo stesso periodo dichiara di avere un'occupazione a tempo determinato o part-time.

"Negli anni immediatamente successivi all'inizio della crisi - aggiunge la Stocker - questo dato era molto più basso, e ciò significa che il mercato del lavoro a livello locale offre concreti segnali di ripresa e riesce ad assorbire meglio coloro che hanno perso il proprio posto a causa di un licenziamento provocato dalla crisi economica". L'ultimo numero della pubblicazione elaborata dall'Osservatorio provinciale mercato del lavoro, inoltre, cerca di analizzare lo sviluppo della vita professionale delle persone licenziate durante la crisi economica, e da questo punto di vista le differenze sono piuttosto evidenti a seconda della fascia di età.

"La gran parte delle persone al di sotto dei 40 anni - spiega il direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn - già nel giro di un anno dall'iscrizione alle liste di mobilità ha ritrovato un'occupazione, e la metà di loro addirittura a tempo indeterminato". Dati piuttosto simili anche per quanto riguarda la fascia d'età 40-50, mentre la situazione cambia per gli over 50. Sino ai 55 anni poco più di un quarto delle persone svolge un lavoro durante la mobilità, oltre questa soglia si scende attorno al 10% e la gran parte delle persone va in pensione prima della scadenza del periodo di mobilità.

mb