Allerte e piani di emergenza
Ritiro di alimenti o mangimi dannosi per la salute
Se un alimento o un mangime presente sul mercato, non rispetta i requisiti di sicurezza in quanto dannoso per la salute o inadatto al consumo umano, gli operatori del settore devono avviare immediatamente le procedure di ritiro e informare, se del caso, i consumatori (richiamo).
Compito delle Autorità sanitarie competenti (Servizio veterinario aziendale e Servizi igiene e sanità pubblica dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige), è verificare che queste azioni siano condotte correttamente ed efficacemente ed eventualmente adottare ulteriori provvedimenti a tutela della salute.
Per notificare in tempo reale i rischi diretti o indiretti per la salute pubblica connessi al consumo di alimenti o di mangimi è stato istituito il sistema rapido di allerta comunitario (RASFF), sotto forma di rete, a cui partecipano la Commissione Europea, l’EFSA (Autorità per la sicurezza alimentare) e gli Stati membri dell'Unione. Il Ministero della Salute opera come punto di contatto nazionale ufficiale. Per garantire l’uniformità di comportamento sul territorio nazionale, in data 5 maggio 2021, sono state adottate con Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, le nuove Linee guida per la gestione operativa del sistema di allerta per alimenti, mangimi e materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti (repertorio atti n. 50/CSR/2021), che hanno sostituito la precedente Intesa Stato-Regioni 13 novembre 2008 (repertorio atti n. 204/CSR/2008).
I consumatori possono cercare informazioni sulle allerte alimentari attraverso il portale RASFF Food and Feed Safety Alerts e conoscere i prodotti oggetto di richiamo attraverso il portale del Ministero della salute.
Piano di emergenza per gli alimenti e i mangimi
L’articolo 115 del regolamento (UE) 2017/625 prevede che gli Stati membri elaborino piani di emergenza per gli alimenti e i mangimi: per questo motivo il Ministero della Salute, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano hanno concordato di adottare il Piano nazionale di emergenza per gli alimenti e i mangimi in cui vengono stabilite le misure da applicare prontamente laddove risulti che alimenti o mangimi comportino un serio rischio sanitario per l'uomo o gli animali, direttamente o mediante l'ambiente (Intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano dell’8 aprile 2020, n. di repertorio 61/CSR/2020).
Il Piano nazionale è in concordanza con il piano generale (UE) per la gestione delle crisi riguardanti la sicurezza degli alimenti e dei mangimi a norma dell'articolo 55 del regolamento (CE) n. 178/2002 ed è stato istituito con la decisione di esecuzione della Commissione 2019/300 del 19 febbraio 2019.
Al fine di rendere operativo il Piano nazionale, la Provincia autonoma di Bolzano ha inviato al Ministero della Salute i nominativi dei responsabili dell’unità di crisi provinciale. Essa è presieduta dal Direttore del Servizio veterinario provinciale e ne fanno parte:
- la Direttrice dell’Ufficio provinciale Promozione della salute e Sanità pubblica,
- il Direttore dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie - Sezione di Bolzano
- il Direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima
In rappresentanza dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige ne fanno parte:
- il Direttore sanitario
- la Direttrice del Dipartimento di prevenzione
- la Direttrice del Servizio aziendale Igiene Alimenti e Nutrizione - S.I.A.N.,
- la Direttrice del Servizio aziendale di Igiene e Sanità pubblica - S.I.S.P.,
- il Direttore del Servizio veterinario e i direttori dei relativi settori Sanità animale, igiene dell'allevamento e delle produzioni animali e Igiene della produzione, conservazione e commercializzazione degli alimenti di origine animale.
Per ogni membro dell’Unità di crisi provinciale sono stati individuati anche i rispettivi sostituti e le rispettive sostitute.
In precedenza, in Provincia di Bolzano è stato applicato il Piano di emergenza della Provincia di Bolzano, approvato con la delibera del 2 ottobre 2018, n. 1005.