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Case di riposo: il monitoraggio ed i test per entrare nella Fase 2

I dati e le strategie riguardanti l’avvio della Fase 2 nelle residenze per anziani sono stati illustrati nella conferenza stampa virtuale di oggi dagli assessori Deeg e Widmann.

I dati e le strategie riguardanti l’avvio della Fase 2 nelle residenze per anziani sono stati illustrati nella conferenza stampa virtuale di oggi dagli assessori Deeg e Widmann (Foto: ASP/FB)

Le residenze per anziani sono state al centro della conferenza stampa virtuale di oggi alla quale hanno preso parte gli assessori Waltraud Deeg e Thomas Widmann. “Le case di riposo sono dovunque degli ambiti particolarmente sensibili per quanto riguarda la diffusione del Coronavirus. La situazione è stata affrontata con linee guida sanitarie in continuo aggiornamento, raccomandazioni riguardo ai comportamenti da tenere e strategie da adottare in stretta collaborazione delle strutture con gli Uffici provinciali competenti, l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige e l’Istituto superiore di sanità” ha affermato l’assessora alle politiche sociali, Waltraud Deeg.

Questo proficua collaborazione è stata sottolineata oggi nel corso della conferenza stampa anche da parte dell’assessore alla sanità, Thomas Widmann, che ha posto l’accento sui test come una delle misure più importanti per affrontare la pandemia “nella Fase 2 un attento monitoraggio e l’immediata interruzione della diffusione di nuovi contagi avranno un ruolo centrale. l 97% degli operatori delle strutture per anziani con casi sospetti sono stati sottoposti a tamponi ed anche il 77% degli ospiti delle strutture. Nelle altre strutture, dove non sono stati riscontrati dei casi sospetti, vogliamo effettuare dei test rapidi a tappeto allo scopo di avere un costante monitoraggio della situazione”.

“Abbiamo bisogno di questo lavoro di rete anche ora nella Fase 2. Siamo consapevoli della responsabilità che abbiamo anche in questo momento. Non è concepibile escludere dalla vita sociale gli anziani delle case di riposo. Questo non può e non deve essere il percorso da seguire” ha affermato Deeg.

Attualmente si sta lavorando ad un piano di apertura delle strutture per anziani nella consapevolezza delle sfide tuttora esistenti ed in maniera responsabile nei confronti di queste persone che hanno contribuito alla costruzione della nostra società. A questo proposito l’assessore Widmann ha fatto nuovamente appello all’auto-responsabilizzazione della popolazione.

Isabella Mastrobuono, direttrice dell’Unità operativa assistenza primaria e cronicità dell'Azienda sanitaria, ha quindi presentato i dati relativi alle 76 strutture per anziani presenti in Alto Adige, in 44 delle quali sono stati riscontrati casi di Coronavirus tra gli ospiti e gli operatori. Dei 54.428 tamponi che sono stati effettuati dal 25 febbraio al 17 maggio, 13.250 sono stati fatti nelle case di riposo. Sono stati testati 2.215 ospiti delle case di riposo (2,7 tamponi ciascuno) e 3.200 operatori sanitari (2,5 tamponi ciascuno).

La Provincia e l’Azienda sanitaria assieme all’Associazione delle residenze per anziani già dall’inizio di marzo hanno elaborato una serie di raccomandazioni e da metà marzo viene effettuato un monitoraggio quotidiano che fornisce i dati aggiornati riguardo alle strutture. In base ai dati sonora raccolti 62 dei 210 decessi registrati nel mese di marzo nelle strutture sono da attribuire al Covid-19.

ASP/fg

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