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Volontariato, impegnato un altoatesino su tre

Sabato 5 dicembre si celebra la Giornata internazionale del volontariato. Secondo il presidente Kompatscher "l’Alto Adige non può essere immaginato senza la sua ricca rete di volontari".

Il logo della newsletter del Centro servizi per il volontariato Alto Adige

La forza di un Paese si misura spesso in base ai dati economici o alla qualità dell'assistenza sociale e sanitaria. Anche se questi fattori hanno molto da dire sullo stato di un Paese, una componente elementare spesso non viene presa sufficientemente in considerazione in questa analisi: l'impegno dei cittadini nel volontariato. In vista della Giornata internazionale del volontariato, che si celebra ogni anno il 5 dicembre, il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, sottolinea la ricca e vasta gamma di attività presenti in Alto Adige in questo settore. "Questo impegno - commenta Kompatscher - è di grande importanza per la coesione sociale. È essenziale per la partecipazione individuale, l'integrazione sociale, la prosperità, la vita culturale, le strutture democratiche stabili ed i legami sociali. L’Alto Adige non può essere immaginato senza la sua ricca rete di volontari".

Circa 150.000 altoatesini sono attivamente coinvolti, spesso più volte alla settimana, in quasi 4.500 strutture organizzative, che vanno dalle associazioni di volontariato, alle associazioni di promozione sociale, alle cooperative, ai gruppi di auto-aiuto, ai comitati e alle fondazioni. Ciò significa che un altoatesino su tre è attivo su base volontaria. E le cifre sotto questo punto di vista sono in crescita da anni in questa Provincia, come solamente in pochissime altre regioni d’Europa.

Ulrich Seitz, direttore del Centro servizi per il volontariato Alto Adige, sottolinea che "è impressionante il fatto che il valore aggiunto virtuale del volontariato raggiunga nella nostra provincia circa 550 milioni di euro all’anno, pari all’oltre il 6,5% della performance economica complessiva dell’Alto Adige. In tempi di pandemia da Covid-19 il volontariato si trova ora ad affrontare sfide senza precedenti". Secondo Seitz i consigli di amministrazione ed i direttivi delle associazioni di volontariato hanno ora una responsabilità speciale e devono agire con saggezza e prudenza per gestire le numerose realtà con dipendenti e migliaia di volontari in modo sicuro durante questa fase assai delicata. Ciò comprende altresì l’utilizzo tempestivo degli aiuti.

Una particolare attenzione nel 2021 dovrà essere rivolta al settore dell’informatizzazione ed agli adeguamenti al nuovo Codice del Terzo Settore. Sempre secondo Ulrich Seitz, i drastici effetti della pandemia dimostrano quanto sia importante disporre di servizi online ben funzionanti. E’ quindi fondamentale garantire che le strutture per il loro impegno civico e il volontariato siano mantenute a lungo termine. A causa della crisi mondiale, è necessario contrastare la perdita di soci nelle associazioni ed il relativo indebolimento permanente di tali unità. Deve anche essere possibile ricostituire in tempi ragionevoli servizi già compromessi in numerosi settori come la cultura, lo sport e il sociale.

ASP/fg

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