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Servizi sociali: da 30 anni a favore della popolazione altoatesina

30 anni fa, con la legge provinciale 13/1991, sono state poste le basi del moderno sistema sociale altoatesino: “I servizi decentrati e coordinati sono la pietra angolare del sociale”, afferma Deeg.

30 anni fa, con la legge provinciale 13/1991, sono state poste le basi del moderno sistema sociale altoatesino (Infografica: Dipartimento Politiche Sociali)

Quando il 30 aprile 1991 è stata approvata, su proposta dell’assessore competente, Otto Saurer, la legge provinciale per la riorganizzazione dei servizi sociali, è stata realizzata una vera e propria pietra miliare per tutto il settore in Alto Adige. Anche a 30 anni dalla sua entrata in vigore questa legge costituisce la base stessa del settore sociale altoatesino. "Con la creazione di 20 distretti sociali e sanitari si è rafforzato l'approccio socio-sanitario e si sono instaurati anche l'assistenza ed il sostegno sociale a livello territoriale. L'importanza dei servizi e dei distretti sociali è diventata ancora più evidente nell'attuale momento di crisi. È in quest'ambito che vengono forniti i servizi a favore della popolazione", afferma l'assessora Waltraud Deeg. La legge provinciale 13/1991 ha trasferito i poteri amministrativi per la gestione dei servizi sociali ai Comuni, che a loro volta li hanno affidati alle Comunità comprensoriali.

30 anni della legge provinciale: uno sguardo ai numeri

Negli ultimi 30 anni sono cambiate molte cose: mentre all'inizio degli anni '90 circa 184 milioni di euro sono confluiti nel settore sociale, ora questa somma ha quasi raggiunto i 570 milioni. Anche il numero dei lavoratori che operano in quest’area è passato da 2.950 agli attuali 8.829. I servizi sociali offrono importanti servizi di supporto ed attraverso il distretto sono stati creati dei punti di riferimento decentralizzati per informazioni, consulenza, supporto ed assistenza. Per la fornitura dei servizi l’ente pubblico stipula convenzioni con organizzazioni private, associazioni o istituzioni attraverso le quali è possibile coprire un'ampia gamma di prestazioni. "Il networking e la cooperazione si sono costantemente rafforzati in questi anni, il che significa che molte persone con particolari esigenze di sostegno possono usufruire di importanti servizi e prestazioni", sottolinea il direttore di Dipartimento, Luca Critelli, che, grazie alla sua lunga esperienza come direttore della Ripartizione politiche sociali, ha una profonda conoscenza di questo settore.

Distretti sociali: punti di riferimento per il territorio

I distretti svolgono principalmente compiti nei settori della prevenzione, intervento e riabilitazione. I loro servizi di base includono il sostegno economico-sociale, l’assistenza domiciliare, il supporto socio-educativo di base, il servizio ai cittadini e il punto di contatto per la cura e l'assistenza. A livello inter-distrettuale vi sono inoltre a disposizione della popolazione servizi per persone con disabilità, minori o vittime di violenza domestica. Il servizio si è progressivamente trasformato ed ampliato per far fronte alle mutate esigenza della società altoatesina. Negli ultimi decenni, ad esempio, la domanda di servizi come l'assistenza domiciliare è passata da 1.460 persone all'anno alle attuali oltre 6.400. C'è stato anche un costante aumento dei servizi riguardanti l’inserimento lavorativo e l’alloggio per persone con disabilità: nel 1991, 213 persone erano ospitate in alloggi mentre oggi sono oltre 500, nel 1991 erano 646 le persone con disabilità che lavoravano in laboratori protetti o strutture diurne mentre oggi sono 1290. Una particolare crescita viene registrata per quanto riguarda l’accompagnamento di minori ed adulti nell’ambito dell’assistenza socio-educativa di base: mentre 30 anni fa le persone assistite dai distretti erano 2049 oggi sono oltre 10.000.  Il numero di posti nei servizi residenziali per minori ha avuto una crescita inferiore passando da 157 agli attuali 230.  

Il settore sociale è in costante sviluppo

"È importante guardare indietro, ma è anche importante rivolgere il nostro sguardo verso il futuro e proseguire nello sviluppo del settore sociale. Con la definizione del nuovo piano sociale provinciale, ma anche con varie misure come la Carta altoatesina della cura e dell'assistenza, la nuova legge per la prevenzione della violenza o lo sviluppo qualitativo e quantitativo dell'assistenza all'infanzia, adattiamo il nostro sistema sociale al cambiamento delle aspettative e delle richieste espresse dalla società. Nel contempo siamo consapevoli che possiamo continuare a costruire sul prezioso lavoro realizzato dai nostri predecessori", conclude l’assessora Waltraud Deeg.

ASP/ck/fg

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