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Affrontare gli abusi sessuali: istituito un gruppo di lavoro

Un gruppo di lavoro si sta occupando dell'attuazione della risoluzione approvata dal Consiglio provinciale. Essa prevede l'istituzione di un punto di contatto e di una commissione indipendente.

La Giunta provinciale, su proposta dell’assessora alle politiche sociali Waltraud Deeg, ha affrontato nel corso della seduta odierna (22 novembre) l'istituzione di un gruppo di lavoro che si occupi dell’elaborazione individuale e collettiva degli abusi sessuali subiti nel passato. Come noto, lo scorso maggio il Consiglio provinciale aveva dato mandato alla Giunta di individuare un punto di contatto per tutte le vittime, attraverso una risoluzione adottata a maggioranza. Dall’approvazione della mozione, l’assessora provinciale Waltraud Deeg, assieme all’Ufficio per la tutela dei minori e l’inclusione sociale ha tenuto diversi incontri con la presidente del Consiglio provinciale, Rita Mattei, i firmatari della mozione, Franz Ploner, Magdalena Amhof e Paul Köllensperger, oltre a numerosi esperti, per individuare i prossimi passi da seguire.  

In questo contesto, si è tenuta, tra l'altro, una discussione con lo psicologo sociale Heiner Keupp, membro della Commissione indipendente per il superamento degli abusi sessuali sui minori. La commissione indaga sull'entità, la natura e le conseguenze degli abusi sui minori perpetrati nelle ex Repubblica Federale di Germania e DDR. La commissione, nominata da un commissario indipendente per le questioni relative agli abusi sessuali, ascolta le persone colpite e utilizza i risultati raccolti per sviluppare raccomandazioni per le future azioni politiche. "Il tema è difficile e per questo è sempre bene guardare a modelli già sperimentati ed esaminare la loro applicazione anche nella nostra provincia. Ora dobbiamo vagliare in modo più dettagliato questo esempio per valutare un possibile adattamento nella nostra realtà", ha sottolineato l’assessora Deeg. A tale scopo, in provincia di Bolzano verrà istituito un gruppo di lavoro. Esso dovrebbe comprendere un rappresentante del Consiglio provinciale (presidente o persona delegata), un rappresentante del dipartimento competente, un esponente tra uno dei firmatari della mozione, la difensora civica, oltre ad un rappresentante individuato fra le persone che hanno seguito la tematica. "La violenza, in qualsiasi forma, non è mai una questione privata. Pertanto, è necessaria un'ampia gamma di misure di protezione per le vittime ed un lavoro di prevenzione per gli autori di reati", ha concluso l'assessora Deeg.


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