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Giunta: adeguato il calcolo del reddito per le prestazioni sociali

Le novità riguardo al contributo per affitto e spese accessorie e l’incremento del reddito minimo entreranno in vigore a partire da gennaio 2023.

Il sistema sociale dell'Alto Adige comprende molti ambiti e numerosi servizi di diversa natura. Tra questi vi sono, tra l'altro, le misure di assistenza economica sociale, con le quali i cittadini con basso reddito ricevono un sostegno finanziario diretto tramite i Distretti sociali. Tra questi il reddito minimo d’inserimento, il contributo per l'affitto e le spese accessorie per l'alloggio, l’assegno per le piccole spese, il contributo per la vita indipendente e la partecipazione sociale per le persone con disabilità. Nella seduta odierna (13 dicembre) la Giunta provinciale ha approvato una serie di modifiche alla disciplina in materia di assistenza economica sociale.

"Questi adeguamenti sono stati necessari per creare maggiore chiarezza in alcuni punti specifici, ma puntano anche a migliorare alcuni interventi di sostegno e il cerchio delle persone che vi possono accedere", sottolinea l’assessora alle politiche sociali, Waltraud Deeg.

Una delle novità approvate oggi riguarda i limiti reddituali per il contributo all'affitto e le spese accessorie dell'abitazione: in futuro non si terrà più conto del reddito fino a 5.000 euro per tutti i familiari di età inferiore ai 26 anni, come sostegno alla possibilità per queste persone di svolgere attività saltuarie, in particolare nel periodo estivo. Non saranno più conteggiati come reddito anche gli importi fino a 1.000 euro (per domanda) percepiti saltuariamente da parenti di primo grado. E’ stata anche disciplinata la trattazione delle erogazioni straordinarie una tantum per situazioni di crisi sociale che non concorreranno a formare reddito. “Le erogazioni una tantum, come il bonus bollette o il bonus famiglia, sostengono le persone residenti in Alto Adige in tempi rapidi e con finalità definite caso per caso, come è avvenuto di recente a causa degli alti prezzi dell'energia e dell'ondata generalizzata di rincari. È quindi opportuno che queste prestazioni provinciali una tantum non siano incluse nel calcolo del reddito complessivo di una famiglia”, sottolinea Deeg.

La Giunta si è espressa anche a favore di un adeguamento degli importi previsti per il reddito minimo: aumentando il parametro di calcolo “Valore della situazione economica” (VSE) da 1,22 a 1,35, i beneficiari riceveranno un aumento di circa 50-150 euro al mese a partire da gennaio 2023. Altre modifiche minori riguardano i dettagli del ricongiungimento familiare, il pagamento delle tariffe da parte delle famiglie o l'obbligo di comunicazione delle modifiche al contratto di locazione.


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