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Benessere a scuola, presentato vademecum a contrasto ritiro sociale

Ieri (17 aprile) è stato presentato a Palazzo 2 il vademecum “Ritiro sociale. Prevenzione, rilevazione precoce e attivazione di interventi”: un documento congiunto tra scuola, sanità e terzo settore.

Ieri (17 aprile) è stato presentato a Palazzo 2 il vademecum “Ritiro sociale. Prevenzione, rilevazione precoce e attivazione di interventi”: un documento congiunto tra scuola, sanità e terzo settore (Foto: ASP/Direzione Istruzione e

Ieri (17 aprile) la Direzione Istruzione e Formazione italiana ha presentato all’auditorium di Palazzo 2 a Bolzano le linee guida su “Benessere a scuola. Prevenzione, rilevazione e interventi a contrasto del ritiro sociale”. Il documento è stato elaborato in collaborazione con Sanità e Terzo settore. Il fenomeno del ritiro sociale è una condizione di disagio a livello sociale che indica la tendenza, nei giovani o giovanissimi, a chiudersi nelle proprie stanze e limitare al minimo i rapporti con l’esterno. Secondo una prima indagine nella popolazione studentesca italiana, si stima che in Italia siano circa 44.000 i giovani “ritirati sociali” circa 67.000 sarebbero a rischio.

“In questo contesto la scuola può e deve fare la sua parte, attraverso azioni di prevenzione, attività di educazione alla salute e di contrasto al bullismo, ma anche attraverso la cooperazione fra istituzioni, professionisti e adulti che si occupano di adolescenti”, ha detto il vicepresidente della Provincia Marco Galateo.

La Direzione Istruzione e Formazione italiana ha quindi lavorato accanto alla Sanità e al Terzo settore per elaborare le linee guida destinate ai docenti e ai dirigenti per fornire strumenti utili alla prevenzione e rilevare i possibili casi di ritiro sociale così da poter dare indicazioni chiare e precise sulle modalità con cui gestire queste situazioni. Al convegno di presentazione del vademecum hanno partecipato gli insegnanti referenti per l’educazione alla salute e i presidi delle scuole in lingua italiana.

“È ovviamente difficile fare una stima precisa di quanti siano i ragazzi che vivono questa situazione di disagio nella nostra scuola”, ha sottolineato il sovrintendente Vincenzo Gullotta, “l’esperienza però ci dice che formare e sensibilizzare i docenti su questo tema fa in modo che l’attenzione rimanga alta e che, in caso di assenze sospette, si attivino immediatamente le misure previste”. Relatrice del convegno, Katia Provantini, psicologa dell’Istituto di analisi dei codici affettivi “Il Minotauro”, esperta in problematiche evolutive con particolare riferimento alle difficoltà scolastiche e dell’apprendimento, che ha fornito indicazioni utili per riconoscere e gestire i casi di ritiro sociale.

LC

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