Documento del mese

Aprile 2011: Urbario Laces e Glorenza

Daz ist der gelt von Lætsch – L’urbario parziale principesco di Laces (APB, Archivio principesco del Tirolo, n. 3)

L’urbario parziale di Laces del 1290 è tra i documenti più antichi conservati nell’Archivio provinciale di Bolzano. In quegli anni Mainardo II, conte del Tirolo e, dal 1287, duca della Carinzia, era all’apice del potere.

Un pilastro del suo potere e della sua ricchezza erano i suoi possedimenti sparsi su tutto il territorio e non infeudati, ma costretti a pagare il censo direttamente al sovrano. L’amministrazione di queste proprietà terriere spettava a particolari uffici urbari, che ricevevano e registravano i tributi, consegnati solitamente in natura. Questi registri di beni sottoposti a censo, redatti per il defalco, si chiamano urbari, parola che deriva da „ur-beran“, con origine nell’alto tedesco antico e che significa „tirare fuori“.

L’urbario generale di Mainardo è realizzato nel 1288, è ordinato geograficamente secondo i giudizi e rileva i beni del sovrano. È conservato presso la Österreichische Nationalbibliothek (cvp 2699*). Nell’Archivio Provinciale di Bolzano si trovano alcuni piccoli urbari parziali che non sono presenti nell’urbario generale, come l’urbario di Castel Tirolo, di Ultimo, di Ciardes e Senales, di Laces e Glorenza, di Sarentino.

Il documento qui presentato è l’urbario parziale dell’ufficio di Laces. Su tre pergamene vi sono registrati i masi e i rispettivi tributi. Erano offerti soprattutto censi in natura, per lo più prodotti animali come formaggi, carne, agnelli e capretti. Ciò segnala la predominanza dell’allevamento e dell’economia di malga. Tributi in denaro erano richiesti a pochi masi, come si può leggere nel passaggio „…der Oberhof ze Mvntnietzan giltet drizic phunt“, cioè trenta libbre bernesi (Pfennige Veronesi). Libri amministrativi come l’urbario parziale di Laces costituiscono un’importante fonte per la ricerca storica economica e sociale del nostro territorio, per la storia degli insediamenti, per la storia delle relazioni di potere, della popolazione rurale e dell’onomastica.

Evi Pechlaner

GS