Documento del mese

L’opera pia di Maria Schwarz vedova Wanner a Bressanone, 1621

Documento del mese luglio 2018

Il pane nelle sue diverse varianti fu per secoli l’alimento più importante – non soltanto in Tirolo, bensì in ampie porzioni d’Europa. Solitamente la preparazione e la vendita ne erano pertanto rigidamente regolamentati, il peso, la qualità e il prezzo del pane erano sottoposti a dettagliate prescrizioni e a controlli ad opera degli ufficiali comunali.
Come altre professioni anche i mugnai e i panettieri dal tardo Medioevo fino alla metà del XIX secolo si organizzarono in corporazioni, le quali avevano il potere di vigilare e stabilire il numero di mastri fornai e di garzoni operanti nel proprio settore. Mentre la preparazione del pane era un lavoro prettamente maschile, la vendita era solitamente affidata alle donne, in particolare mogli o alle donne a servizio dei mastri fornai, altresì a figure femminili che smerciavano i prodotti dei diversi panettieri.
Maria Schwarz, che nel 1621 fondò a Bressanone una pia istituzione, viene citata nelle fonti come Brothüterin, ciò significa che le era affidata la vendita del pane e dei prodotti da forno. In età avanzata offrì una messa annuale per la salvezza della propria anima presso la confraternita dei mugnai e dei fornai di Bressanone e un’elemosina risp. un’offerta per l’acquisto del pane da donare a due persone bisognose. Da ciò possiamo dedurre che i mugnai e i fornai non fossero organizzati soltanto in una corporazione, bensì anche da un punto di vista religioso in una fratellanza. Queste istituzioni si dedicavano ad attività di devozione e carità, anche se i proventi, talvolta anche considerevoli – come offerte, donazioni o eredità di membri aderenti defunti – venivano impiegati per le messe, l’acquisto di arredamento liturgico e altri scopi benefici. Il superiore teneva i conti delle entrate e delle uscite della confraternita, che alla chiusura dell’esercizio contabile presentava alle autorità civili e religiose. All’atto della fondazione della propria opera pia – dotata del considerevole importato di 200 fiorini – anche Maria Schwarz si fece rilasciare un atto dichiarativo, ossia una conferma della transizione, e si riservò la possibilità di ritirare la donazione, laddove la fratellanza non avesse adempiuto ai compiti pattuiti. Il documento che attesta la nascita dell’opera pia è un’interessante testimonianza della vita spirituale e religiosa nella Bressanone del primo XVII secolo.

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