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Novembre 1587 – Istruzioni di servizio per il custode delle campagne di Lagundo

Archivio comunale Lagundo, n. 9

Il 17 novembre 1587, il borgomastro di Lagundo promulgò a nome della comunità e dei territori limitrofi un “gedÿnngßlibell” in otto punti, in cui venivano stabiliti i compiti del nuovo custode delle campagne, il suo salario e la sua quota di denaro ricavato dalle multe a lui spettante. A differenza del custode delle vigne, in servizio soltanto per un determinato periodo dell’anno a protezione dei vigneti, il custode dei campi svolgeva la propria attività per quasi tutto l’anno; il suo huet, ossia il territorio di sua competenza, comprendeva vigneti ma anche frutteti e campi. Il custode non doveva trattenersi a lungo in uno stesso luogo, mantenendosi invece in costante movimento per ispezionare e sorvegliare i campi e il bestiame al pascolo e soprattutto proteggere i vigneti e i frutteti da mucche, capre o maiali. Quando il Saltner scopriva del bestiame randagio, gli era permesso di sequestrarlo, cosicché il proprietario era tenuto a versare una somma stabilita di denaro per liberare l’animale. Allo stesso modo, al custode era permesso punire le persone che si trovavano illegalmente nei campi e che cercavano di rubare frutta o legname della vigna, le persone sospette e pöse verwëgne leüth – vengono menzionati gardtknecht(e), ossia lanzichenecchi girovaghi, zigeiner, vnnd annder dergleichen verdächtliche personen (zingari e altre persone sospette) – potevano essere da lui addirittura cacciate dal paese, se necessario anche attraverso l’uso della forza. Anche coloro che con il carro si recavano nelle tenute zu vngebürennden zeitten (in tempi inappropriati) causandovi danni, venivano multati dal custode al momento della loro cattura. Egli doveva inoltre controllare che tutti i cancelli e gli accessi ai campi fossero sempre chiusi e avvertire la comunità di paese dell’eventuale straripamento del Riomolino o degli altri corsi d’acqua. Al custode di Lagundo spettavano annualmente 26 fiorini renani, dei quali tredici gli venivano consegnati il giorno di San Giorgio (23 aprile) e i restanti tredici il giorno di Sant’Andrea (30 novembre). Erano ammessi al servizio di custode delle campagne solo giovani uomini non sposati, di reputazione impeccabile, che dovevano prestare il loro giuramento davanti alla comunità del villaggio riunita. L’ufficio di tutela delle campagne era tenuto in alta considerazione nella prima età moderna, poiché la protezione dei campi e delle colture aveva la massima priorità in un mondo rurale e agricolo. Solo nel corso del XIX secolo, con l’avvento del turismo, l’immagine del Saltner che vaga per i campi è cambiata nella percezione del pubblico, trasformandosi in quel cliché folcloristico del tirolese rustico con copricapo decorato con piume e pelliccia, che fino alla prima metà del XX secolo si trovava su numerose cartoline della zona di Merano.

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