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Acqua potabile, risorse idriche ed elettricità

L’utilizzo delle acque pubbliche in Alto Adige

Poco più della metà dell’acqua potabile in Alto Adige proviene da sorgenti, mentre il resto è estratto da pozzi profondi. (Immagine: una ragazza presso un sorgente, secondo quarto del XX secolo). ApBz, archivio fotogr. Planinschek, n

Se nel dopoguerra la Provincia di Bolzano non aveva inizialmente alcuna voce in capitolo per quanto riguarda l’utilizzo dell’acqua e la produzione di energia elettrica, con l’adozione del secondo Statuto d’autonomia nel 1972 le furono attribuite non solo la competenza primaria nel campo delle opere idrauliche, della protezione del suolo e delle sistemazioni antivalanga, ma anche ampie competenze nell’utilizzo e nella gestione delle acque pubbliche. Già all’interno delle norme d’attuazione del 1973 (D.P.R. del 20 gennaio 1973, n. 115) veniva trasferita alla Provincia la gestione di tutte le acque pubbliche, ad eccezione dell’Adige, dell’Isarco e di alcuni tratti della Drava; l’anno successivo la Provincia ottenne inoltre le attribuzioni inerenti alla difesa delle acque e alla loro gestione (D.P.R. del 22 marzo 1974, n. 381).

Con la legge provinciale n. 40 del 1976 fu istituito “l’Ufficio provinciale opere idrauliche”, rinominato dapprima “Ufficio per le acque pubbliche” e infine “Ufficio gestione (sostenibile) delle risorse idriche”. A esso compete la gestione delle acque idonee al pubblico utilizzo e come tali iscritte nel registro delle acque pubbliche. Per il loro impiego viene redatto in collaborazione tra lo Stato e la Provincia un piano generale ed è previsto che gli interessati a derivazioni e all’uso delle risorse idriche debbano richiedere una concessione e pagare le tariffe.

La nostra acqua potabile proviene da sorgenti e pozzi profondi. Per evitare la contaminazione, ad esempio, da pesticidi o fertilizzanti, da condotte fognarie, ecc. sono state create negli ultimi anni le cosiddette aree di tutela dell’acqua potabile. In linea di massima, la fornitura d’acqua potabile ha sempre la priorità su tutte le altre destinazioni, ma l’utilizzo maggiore d’acqua è richiesto dall’agricoltura, in particolare per l’irrigazione di prati, campi, frutteti e vigneti; inoltre, anche alcuni settori dell’industria richiedono grandi quantità d’acqua.

Quando la gestione delle risorse idriche fu trasferita alla Provincia, furono esplicitamente escluse le grandi derivazioni a scopo idroelettrico. A partire dal 1966, l’azienda energetica statale ENEL aveva rilevato le numerose centrali elettriche costruite da società italiane e pianificato un’ulteriore espansione della produzione di elettricità. Alla Provincia di Bolzano era concessa soltanto la gestione di centrali elettriche più piccole o la loro assegnazione in concessione. La situazione cambiò nel 1999 (D.P.R. dell’11 novembre 1999, n. 235), quando l’assegnazione delle concessioni per i grandi elettrodotti fu trasferita alla Provincia autonoma di Bolzano e negli anni successivi anche le quote dell’ENEL furono rilevate dall’ente provinciale fornitore dei servizi energetici.

In un’epoca caratterizzata dallo scioglimento dei ghiacciai e da fasi di scarse precipitazioni si afferma una rinnovata consapevolezza circa la preziosità del bene acqua. La tutela e l’utilizzo responsabile delle risorse idriche pubbliche continueranno a essere un compito importante della Provincia autonoma di Bolzano anche in futuro.

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