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Avviato il progetto dei Poli Educativi Territoriali

Da gennaio 2025 scuole e Centri giovani insieme per i ragazzi

Oggi al Centro Trevi di Bolzano, si è tenuta la plenaria di avvio del progetto dei Poli Educativi Territoriali, un'iniziativa strategica che unisce scuole e Centri giovani con l'obiettivo di creare percorsi educativi continui e integrati a beneficio dei giovani del territorio.

Dopo i due incontri distinti, uno riservato alle organizzazioni giovanili e durante la conferenza dei dirigenti scolastici, il nuovo strumento dei "Poli Educativi Territoriali" introdotto con la recente modifica dei criteri di finanziamento delle politiche giovanili. Ha visto un’ampia adesione sia da parte dei dirigenti che dei centri giovanili al processo di coprogettazione Questo percorso vedrà impegnati, istituti scolastici e centri giovanili allo stesso tavolo, nella definizione dei protocolli d'intesa che sono alla base dei Poli ET e rappresentano lo strumento per il loro finanziamento da parte dell'ufficio politiche giovanili. Il percorso prevede la partecipazione ad una plenaria comune di avvio del processo e, successivamente, ad un workshop di coprogettazione specifico per il singolo Polo. Alla fine dell’anno scolastico è prevista una seconda plenaria per la valutazione comune del nuovo strumento, che è ancora in fase sperimentale. Tutti i workshop e le due plenarie saranno facilitati da professionisti di Euricse – European Research Institute on Cooperative and Social Enterprises –.

All'incontro di oggi hanno partecipato, il Sovrintendente scolastico Vincenzo Gullotta, i funzionari dell'ufficio Politiche Giovanili, insieme ai dirigenti scolastici e ai rappresentanti dei Centri giovani coinvolti nella sperimentazione.

“Con i Poli educativi territoriali facciamo un investimento reale sui nostri giovani.
Costruiremo un sistema educativo capace di accompagnare ragazze e ragazzi anche nel tempo extrascolastico, offrendo opportunità di crescita, prevenzione e inclusione. Scuole e Centri giovani lavoreranno insieme per non lasciare nessun ragazzo e nessuna ragazza indietro, all’interno di una rete educativa continua che copre l’intera giornata. È questo il modo più concreto per rafforzare la nostra comunità.” Ha dichiarato il vicepresidente e assessore Marco Galateo.

Il progetto prevede una fase di coprogettazione operativa con tavoli di lavoro facilitati, che coinvolgeranno i dirigenti scolastici e i rappresentanti dei Centri giovani in cinque workshop territoriali, seguiti da una plenaria finale di valutazione.

“Quella che stiamo realizzando con questi incontri è una nuova visione educativa.
La scuola continuerà a essere il punto di riferimento, ma in stretta collaborazione con i Centri giovani del territorio. Solo così potremo garantire percorsi educativi efficaci, personalizzati e capaci di sostenere davvero i nostri ragazzi più fragili.”

Il Direttore Claudio Andolfo ha evidenziato l'innovatività del progetto:

“Con i Poli Educativi Territoriali costruiamo un ponte solido tra la scuola e il centro giovanile di prossimità. Un educatore o un’educatrice entra in classe al mattino, costruisce una relazione di conoscenza e fiducia con ragazze e ragazzi, che poi accompagna anche nel tempo extrascolastico. Si offrono così nuove opportunità di crescita soprattutto a coloro che oggi rischiano di restare ai margini.”

La sperimentazione coinvolgerà inizialmente 17 poli educativi distribuiti su tutto il territorio provinciale, con l'obiettivo di consolidare nel tempo una rete stabile di collaborazione tra scuole, Centri giovani e comunità locali.

Il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha voluto esprimere il suo plauso per l'iniziativa, sottolineando come i Poli Educativi Territoriali rappresentino “un modello virtuoso di integrazione educativa e sociale, capace di restituire protagonismo e opportunità concrete ai giovani”.

Il Ministro ha inoltre auspicato che esperienze simili possano essere valorizzate e replicate a livello nazionale.

AT