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Consumi e innovazione, la famiglia batte l'impresa. Un cambiamento epocale.

Strano paese l’Italia. Ha la quota più bassa di export di prodotti ad alta tecnologia nell’Europa. a 15, ma è ai vertici per quantità di prodotti tecnologici comprati dalle famiglie. Nella società dell’informazione, più che le imprese sono le famiglie a vincere la gara di chi acquista i prodotti che incorporano le tecnologie informatiche avanzate. Corrono i consumi di telefonini, lettori Dvd, macchine fotografiche digitali, computer, I-Pod.
Il 39° rapporto Censis sulla situazione del Paese parla chiaro. Il 90% delle famiglie possiede il telefono cellulare, l’84% il videoregistratore, il 60% il lettore Dvd (cresciuto del 300% in due anni), il 27% possiede la Tv satellitare e la pay tv. Il computer è presénte solo nel 34% delle abitazioni domestiche (siamo al 20° nella graduatoria dei Paesi Ocse).
Ma la quota di chi passa dalla vecchia linea commutata alla connessione Adsl è cresciuta in un solo anno dal 27,5% al 56,7%. In questi ultimi anni assistiamo a cambiamenti epocali nel modo di comunicare, di divertirsi, di informarsi e di lavorare dovuti alla diffusione delle innovazioni informatiche di internet in particolare. Il 2005 più che un forte incremento di consumi ha segnato un cambiamento nel modo di utilizzo di questi strumenti, considerati fino a poco tempo fa beni di lusso o consumi di nicchia e diventati oggi semplici utensili casalinghi.
Nelle mura di casa si consuma questa piccola rivoluzione culturale. Gli italiani stanno vincendo la sfiducia verso gli acquisti on line anche per difendersi dai prezzi crescenti. Proliferano i negozi virtuali e si consolida il successo di E-bay, il più grande negozio on line al mondo, che ha raggiunto l’iperbolica cifra di 85 milioni di utenti registrati, e dove ogni giorno milioni di persone si scambiano oggetti di ogni tipo, dai quadri alle automobili.
Un’esperienza dl successo che ha superato le diffidenze legate all’e-commerce riuscendo a sviluppare un clima di fiducia fra acquirenti e venditori nel mondo virtuale dove il fatto di non conoscersi di persona suscita naturali diffidenze e incomprensioni. Tale esperienza apre le porte a innovazioni anche nel rapporto fra cittadino e pubblica amministrazione. I benefici si avranno quando la firma digitale per inviare domande di finanziamento, richiesta dl permessi o autocertificazioni potrà diffondersi su vasta scala.
La motivazione per la quale le persone si avvicinano alla tecnologia è di tipo pratico, legata a vantaggi dl tempo o ari annio di costi, più che aunapropensio ne all’innovazione come valore sociale. Ma spesso accade che il mezzo crea il fine. Il boom dei consumi tecnologici ha cambiato il costume, si è creato ilmercato dell’infotainment, un neologismo formato dalle parole information ed entertainment (divertimento, spettacolo).
La diffusione di telefonino, pay tv, Dvd hanno contribuito a diffondere la spettacolarizzazione delle informazioni e degli eventi banali e contemporaneamente a banalizzare le informazioni. Reality show, arene politiche, dibattiti urlati, giochi a premi non consentono approfondimenti storici o analisi sociologiche. Gli abbonati ai servizi info sul cellulare hanno superato ormai il numero di abbonati ai giornali quotidiani e il telefonino diventa lo strumento primario dl trasmissione di messaggini, barzellette, oroscopi, ecc.
Anche nel mondo internet continua a crescere il numero di utenti, che nel 2005 hanno superato la soglia dei 20 milioni, cioè il 42,7% della popolazione adulta. Tra chi si dichiara utente internet aumenta la quota degli «always on» cioè dei sempre connessi.
Alla famiglia come punto di riferimento centrale, alle amicizie, al partito, alla relazionalità chiusa sembra affiancarsi, soprattutto nelle nuove generazioni, una relazionalità aperta, caratterizzata da amicizie più ampie ma meno stabili, da occupazioni più variabili, opportunistiche, incostanti, in linea con una percezione del mondo dove la stabilità e la fiducia vengono meno.
È l’innovazione che trascina i comportamenti sociali o viceversa sono i nuovi bisogni di comunicazione che richiedono innovazione? Qui si dimostra come il vecchio paradigma di causa e di effetto sia superato. I fenomeni sociali sono di natura sistemica e s’influenzano a vicenda.
Si raccomanda un forte impegno a comunicare dal vivo, di uscire dal virtuale per immergersi in un sano bagno di concretezza. Pasolini ammoniva che «i giovani presuntuosi e frustrati a causa della stupidità e insieme dalla irraggiungibilità dei modelli loro proposti dalla scuola e dalla tv tendono ad essere o aggressivi fino alla delinquenza o passivi fino all’infelicità».

Maurizio Bergamini Biccobon (Corriere dell'Alto Adige del 10 novembre 2006)

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