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- H O M E -

Caso 1
Gutenberg e la stampa a caratteri mobili
Caso 2
La censura su Internet
Caso 3
I social network
Caso 4
L’opinione pubblica e la nascita dei giornali d’informazione
Tema n.1
Le tecnologie trasformano lentamente conoscenza e la cultura
Tema n.2
Il controllo  del potere sull'informazione
Tema n.3
I diritti individuali e la libertà
Tema n.4
I mezzi tecnici influenzano la partecipazione e la democrazia 
Tema n.5
Le forme della socializzazione: come le persone interagiscono e si scambiamo le idee
Tema n.6
La resistenza all’innovazione



La diffusione della stampa in Europa


Nel 1462 la città di Magonza è sconvolta dalla guerra e viene messa in ginocchio da Adolfo II di Nassau (Sacco di Magonza). I tipografi, così come lo stesso Gutenberg, sono costretti a fuggire e a continuare la loro attività laddove trovano rifugio.
Questa diaspora dei tipografi, dovuta anche alla recessione economica della città, permette la diffusione della stampa in Europa, ed infatti tra il 1460 e il 1470 aprono stamperie in tutta la Germania, a Parigi, ma soprattutto in Italia, a Venezia, Foligno, Subiaco e Roma. Per esempio, a Venezia lavora Aldo Manuzio (1450-1515) che stampa nel 1499 la “Hypnerotomachia Poliphili” (L’amoroso combattimento onirico dell'amatore di Polia), romanzo allegorico attribuito a diversi autori, considerato il più bel libro stampato del tempo. Gutenberg ritornerà a Magonza nel 1465, invitato dallo stesso Adolfo II che lo nomina tipografo, suo uomo di corte, riconoscendogli benefici ed esentandolo dalle imposte.
Prima dell’invenzione di Gutenberg, esistevano in Europa non più di 30.000 libri, ma già nel 1500 si contavano 60 stampatori nelle città tedesche e alla metà del Cinquecento erano disponibili più di 9 milioni di volumi, prodotti da più di 1700 tipografie in tutt’Europa.
Una diffusione  così rapida e vasta per una nuova tecnologia non era mai avvenuta e si ripeterà solo nel 1800 con la Rivoluzione Industriale. Già nel Quattrocento, nonostante il disprezzo iniziale di molti uomini di cultura, in alcuni documenti si manifesta chiaramente la consapevolezza dell’enorme quantità di libri disponibili ad un prezzo valutato un quinto di quello del corrispondente manoscritto. Ci si rende conto che la quantità degli stampati è l’unica ed eccezionale soluzione contro la perdita e la scomparsa dei testi. Inoltre la “standardizzazione” del libro favorisce lo scambio culturale a distanza, mentre la “riedizione” permette di perseguire la correttezza del testo.




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