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Piano d'emergenza delle grandi dighe: come reagire adeguatamente

I precedenti piani di emergenza per le 15 dighe altoatesine sono stati uniformati e rivisti nei minimi dettagli: la Giunta provinciale lo ha approvato oggi (18 luglio).

Le dighe altoatesine sono sotto costante osservazione degli esperti e la sicurezza rimane in primo piano. L'ultimo e, fino ad ora, unico grave incidente registrato in una diga in Alto Adige rimane quello della Val Martello, avvenuto nell'estate del 1987. Le immagini sono ancora impresse nella mente di molti. "Eventi di questo tipo sono fortunatamente molto rari: con il Piano di emergenza vogliamo creare ulteriore sicurezza per le cittadine e i cittadini. Si tratta di una guida per le task force e le istituzioni, da utilizzare in caso di situazioni di diffoltà", ha affermato Arnold Schuler, l’assessore provinciale che ha presentato la delibera. I piani di emergenza sono stati preparati dall'Ufficio Idrologia e dighe dell’Agenzia per la Protezione civile. Si tratta di linee guida che riuniscono i concetti generali, le procedure, le autorità coinvolte e altri documenti specifici (scheda diga, scheda di gestione dell’emergenza, tavole e mappe operative). Dopo l’adozione del Piano da parte della Giunta provinciale, sarà possibile la firma del corrispondente protocollo d'intesa con l'ufficio del Commissariato del Governo. I Comuni verranno supportati nell'assimilazione del piano di emergenza nel loro piano di protezione civile.

Il Piano mira a reagire secondo uno schema predefinito in situazioni di pericolo, quali possono essere un'ondata di piena innescata degli organi di scarico o come conseguenza dello scoppio di una diga. In aggiunta alla procedura tecnica di emergenza degli esperti, del servizio di soccorso e della centrale operativa, il piano comprende anche la procedura di allerta e di assistenza alla popolazione. Le emergenze alle dighe sono coordinate dai vari uffici dell'Agenzia per la Protezione civile in collaborazione con il gestore dell'impianto, la Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche o per la produzione di energia elettrica del Ministero, il Commissariato del Governo e i Comuni interessati. L'operazione è gestita dalla centrale operativa provinciale. Ogni diga è stata analizzata per i suoi rischi idrografici e sismici e sono stati esaminati e registrati i possibili scenari di pericolo. Inoltre, sono state indicate le strutture e le infrastrutture che potrebbero essere coinvolte in caso di cedimento della diga.

Il Piano di emergenza prevede anche un dettagliato piano di allerta e allarme che include gli scenari di azione e le responsabilità delle autorità e degli uffici statali, degli uffici provinciali, dei Comuni, delle forze di intervento, così come dei gestori delle infrastrutture come strade, linee ferroviarie, impianti di depurazione, reti elettriche, gas e fognature. Le banche dati verranno pubblicate nel sito della Provincia. "Con questo piano vogliamo assicurarci di essere preparati a tutte le possibili emergenze e di poter garantire la sicurezza delle nostre cittadine e cittadini", ha sottolineato l’assessore provinciale Schuler. "La popolazione deve poter confidare nel fatto che vengano adottate tutte le precauzioni necessarie".


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ASP/uli/ft