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Covid-19: nuove regole e appello alla solidarietà

Da lunedì 8 febbraio in vigore nuove e più rigide regole in Alto Adige. L’ordinanza sarà firmata questa sera, appello della Giunta provinciale alla solidarietà e alla collaborazione.

Conferenza stampa con il presidente Kompatscher e gli assessori Widmann, Deeg, Vettorato e Achammer (Foto: ASP/Fabio Brucculeri)

Verrà firmata questa sera la nuova ordinanza provinciale che prevede misure più rigide per il contenimento dei contagi da Covid-19 in Alto Adige. Il provvedimento sarà valido a partire da lunedì 8 febbraio a domenica 28 febbraio. Tra le principali novità vi sono il divieto di spostamento tranne che per motivi di lavoro, studio, salute e di necessità, la chiusura di barristoranti, strutture ricettive per turisti e negozi (ad eccezione di quelli che vendono beni necessari alla vita quotidiana previsti dai codici ATECO), il ritorno della didattica a distanza nelle scuole, l’obbligo di indossare la mascherina FPP2 negli ambiti considerati a rischio e i test nelle aziende artigiane e produttive.

Kompatscher: "Appello alla solidarietà della popolazione"

“Con la strategia dei test a tappeto – ho sottolineato in conferenza stampa il presidente Arno Kompatscher – siamo riusciti a mantenere la situazione sotto controllo nelle strutture sanitarie, ma la mutazione del virus e la crescita dei contagi ci hanno imposto di intervenire in maniera più incisiva”. Parlando delle limitazioni che saranno introdotte con la nuova ordinanza, Kompatscher ha sottolineato che “le norme da sole non bastano, serve l’impegno di tutti a rispettare le regole anche nella propria vita privata. È una questione di solidarietà, soprattutto nei confronti di chi paga il prezzo più alto a causa delle chiusure. Solo così possiamo uscire da questa situazione, recuperare una fetta di libertà dopo queste 3 settimane, e guardare con più speranza ad un futuro che, grazie ai vaccini, possa consentire un graduale ritorno alla normalità”. Proprio la prima mutazione del virus rilevata ufficialmente in Alto Adige, con le nuove varianti che rendono la diffusione molto più rapida, ha spinto la Giunta provinciale a prendere la decisione di inserire misure più rigide. “La situazione è seria – ha commentato l’assessore alla salute Thomas Widmann – e c’è bisogno dell’impegno di tutti. Sono sempre più convinto che serva un patto con la popolazione, perché solo tutti assieme possiamo impedire la diffusione del Coronavirus”.

Didattica a distanza nelle scuole

Le scuole medie e superiori torneranno alla didattica a distanza a partire da lunedì 8 febbraio, mentre da giovedì 11 febbraio sarà il turno delle scuole elementari. La settimana successiva gli istituti saranno chiusi per le vacanze di Carnevale, e al rientro (lunedì 22 febbraio) riprenderanno le lezioni in presenza per scuole elementari e scuole medie. Ragazze e ragazzi delle scuole superiori, invece, dovranno seguire per un’ulteriore settimana le lezioni con la modalità della didattica a distanza. “I numeri ci dicono che i protocolli di sicurezza applicati nelle scuole funzionano – ha commentato l’assessore alla scuola italiana Giuliano Vettorato – la scelta di chiudere è però una scelta obbligata dai dati sui contagi, che purtroppo non stanno calando. La didattica a distanza ripartirà, forte della positiva esperienza maturata in questi mesi”. L’assessore alla scuola tedesca e all’economia, Philipp Achammer, dopo aver assicurato che per le aziende saranno previsti anche dei ristori provinciali, in aggiunta a quelli nazionali, ha sottolineato che “abbiamo cercato il più possibile di tenere aperte le attività lavorative e di garantire la didattica in presenza. Negli ultimi giorni le condizioni di base sono cambiate, e questa decisione è stata inevitabile. La chiusura parziale degli esercizi commerciali e la didattica a distanza nelle scuole per le prossime tre settimane ritengo che sia una soluzione accettabile”.

Aperti i servizi socio-sanitari e l'assistenza all'infanzia

L’assessora alle politiche sociali, Waltraud Deeg, si è dichiarata soddisfatta per la possibilità di garantire l’apertura dei servizi socio-sanitari e di assistenza all’infanzia (asili nido e scuola materne), “in quanto possiamo offrire sostegno a famiglie, bambini, anziani e persone che attraversano fasi difficili della loro vita, categorie erano risultate particolarmente colpite dal primo lockdown”. Inoltre, l’assessora Deeg ha ribadito che la campagna delle vaccinazioni sta proseguendo a pieno ritmo nelle case di riposo: “In 54 residenze per anziani su 76 è già iniziata la somministrazione delle seconde dosi di vaccino, e le altre seguiranno nei prossimi giorni. In questo modo possiamo proteggere una delle categorie più a rischio di questa pandemia”. Durante la conferenza stampa, in attesa della pubblicazione dell’ordinanza, è stato ribadito che potranno rimanere aperte le attività commerciali individuate come necessarie dai codici ATECO, che le attività produttive e artigiane potranno proseguire a patto che vi sia un test periodico dei collaboratori (un confronto con le parti sociali è in programma domani), e che all’interno dei territori comunali sarà consentita l’attività motoria, ma sempre in forma individuale ed evitando ogni tipo di assembramento.

ASP/mb

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