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Covid-19: concluse le vaccinazioni nelle residenze per anziani

Nelle ultime settimane sono stati vaccinati contro il Covid-19 la maggior parte degli ospiti di residenze per anziani altoatesine. Massiccia adesione anche da parte degli operatori.

Gli ospiti delle residenze per anziani (nell'immagine il Grieserhof di Bolzano) hanno preso parte massicciamente alla vaccinazione contro il Covid-19 (Foto: ASP/Fondazione St. Elisabeth)

A circa un mese e mezzo dall’inizio delle vaccinazioni contro il Covid-19 nelle residenze per anziani altoatesine, la maggior parte dei residenti e numerosi operatori hanno ricevuto entrambe le dosi del vaccino. Tutte le 76 case di riposo hanno preso parte a questa azione ed una sta concludendo le vaccinazioni in questi giorni. Complessivamente, 4500 persone sono già state vaccinate con entrambe le dosi. Dei 3700 ospiti delle strutture, 2600 hanno già ricevuto la seconda dose, stesso discorso per 1.778 dei 4779 operatori.

Vaccinazione per proteggere anziani e operatori

"È questa la direzione che intendiamo perseguire - commenta l'assessora alle politiche sociali Waltraud Deeg - la vaccinazione nelle residenze per anziani è prioritaria per poter elevare ulteriormente la protezione. Queste strutture non sono adatte né sotto il profilo del personale, né organizzativamente, a svolgere il ruolo di reparti infettivi. Per questa ragione la vaccinazione rappresenta un importante strumento di difesa". Questo concetto viene ribadito anche da Moritz Schwienbacher, presidente dell’associazione delle residenze per anziani dell’Alto Adige (ARpA), il quale afferma che "il successo della campagna vaccinale nelle residenze per anziani è fondamentale. Quanti più residenti ed operatori vengono vaccinati, tanto meglio saremo attrezzati per fronteggiare le conseguenze legate alle mutazioni del Coronavirus. Siamo molto soddisfatti che un numero così elevato di persone sia stato vaccinato nelle strutture".

Strategia a favore del vaccino: informare e convincere

"La strategia seguita per combattere la pandemia è la stessa adottata nel resto d’Europa - sottolinea l’assessora Deeg - da un lato puntiamo a ridurre il numero delle infezioni con misure che limitano i contatti e dall’altro adottiamo misure di protezione come test frequenti e la vaccinazione. Il terzo pilastro è quello di prevenire le ripercussioni per realizzare un equilibrio tra le misure di tutela e l’emotività delle persone. Concentreremo quindi il nostro impegno su di un’informazione oggettiva soprattutto in merito alla vaccinazione". Anche l’associazione dirigenti servizi agli anziani dell’Alto Adige (ADSA) e l’associazione dei responsabili tecnico-assistenziali delle residenze per anziani dell’Alto Adige (VPSS) sono convinte dell’importanza di un’informazione oggettiva. "Lavoriamo uniti per raggiungere ed informare tutti coloro che sono ancora indecisi", afferma Moritz Schwienbacher. Secondo Irene Platter del VPSS "la vaccinazione è l’unica possibilità per riportare la normalità nelle residenze per anziani". "Grazie alla buona collaborazione tra l’Ufficio provinciale anziani e distretti sociali, l’Azienda Sanitaria e il Dipartimento salute della Provincia, ma anche grazie all’impegno delle strutture per anziani e della loro associazione, è stato possibile effettuare rapidamente e con successo il primo ciclo di vaccinazioni nelle residenze per anziani dell’Alto Adige.

ASP/ck/fg

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