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Entra nella fase attuativa il nuovo modello del percorso nascita

Il gruppo di progetto ha presentato il modello di assistenza per le nascite a basso rischio che entra nella fase di realizzazione pratica.

Il gruppo di progetto: Giorgia Stricker, Sergio Messini, Gianfranco Iorizzo, l'assessora Martha Stocker, Horand Meier, Thomas Lanthaler, Harald Frena, Veronika Rabensteiner, Marina Cattoi Foto: USP/bf

Da una ricerca condotta nel 2015 è emerso che l’assistenza al parto in Alto Adige viene organizzata in maniera molto diversificata. Sulla base di questi dati un gruppo di lavoro, composto da ginecologi, ostetriche, pediatri, anestesisti ed infermieri, è stato incaricato di elaborare le linee guida su quali indagini debbano essere effettuate nelle varie fasi della gravidanza e su come debba essere articolata l’assistenza prima, durante e sino a dodici mesi dopo la gravidanza. A questo proposito è stato organizzato nei giorni scorsi, nel cortile interno di Palazzo Widmann a Bolzano, un apposito convegno al quale ha preso parte anche l’assessora provinciale alla salute ed alle politiche sociali, Martha Stocker, la quale ha sottolineato l’importanza di un percorso nascita unificato a livello provinciale "allo scopo di garantire l’elevato standard qualitativo esistente a livello provinciale che assicuri e rispetti le esigenze individuali della donna e del neonato".

Nel corso del convegno il rappresentante del Ministero della salute, Gianfranco Iorizzo, ha confermato che le misure previste a livello provinciale nel caso di nascite a basso rischio sono in linea con le direttive statali, hanno un approccio innovativo e rispettoso delle esigenze della donna e del nascituro e quindi possono passare alla fase di attuazione. Uno dei principali risultati emersi dall’attività del gruppo di lavoro è che ciò che è necessario deve naturalmente continuare ad essere fatto nell’ambito ospedaliero, mentre ciò che è "possibile" dovrebbe essere delegato a distretti e livello domiciliare. Nel caso di nascite a basso rischio, ad esempio, dovrebbero essere create presso gli ospedali, dotati di punti nascita, delle sale parto gestite dalle ostetriche. Vi è la presenza di tutte le altre figure professionali specialistiche prescritte, cioè ginecologi, pediatri ed anestesisti, che però intervengono solo in caso di necessità.

È quindi fondamentale, in merito alla decisione su come una donna debba essere assistita nel corso della gravidanza, durante e dopo il parto, la valutazione del rischio legato al parto stesso. "La maggior parte delle donne va inserita nel gruppo delle nascite a basso rischio - ha affermato nel corso del convegno il primario di ostetricia dell'Ospedale di Bolzano Sergio Messini - in questo modo verrebbero rese disponibili capacità mediche per donne che nel corso della gravidanza necessitano di un’assistenza più intensa". Nel corso del suo intervento Marianne Siller, direttrice infermieristica dell’Azienda sanitaria ha affermato che "nel caso di una nascita a basso rischio nel nostro sistema può essere affidata una maggiore responsabilità alle ostetriche". Gli ulteriori passi in avanti da attuare per la concreta realizzazione del percorso nascita sono stati quindi illustrati dal direttore sanitario, Thomas Lanthaler, ed in particolare la definizione nell’ambito dell’assistenza sul territorio del passaggio dall’assistenza domiciliare all’ospedale e viceversa. A questo scopo sono necessarie indicazioni unificate e protocolli in merito al trattamento, nonché una sempre più stretta collaborazione tra gli specialisti dei vari reparti. Nel corso del pomeriggio i partecipanti al convegno hanno quindi preso parte a sette workshop incentrati sul nuovo percorso nascita.

Il processo della sua realizzazione pratica è stato affidato al primario di Brunico, Martin Steinkasserer ed all’ostetrica Sandra Girardi e sarà articolato in quattro gruppi di lavoro che opereranno al livello comprensoriale per l’adozione delle necessarie misure.  I quattro gruppi verranno formati entro la metà di dicembre ed il loro lavoro inizierà nel gennaio 2018. Al termine del convegno Veronika Rabensteiner, direttrice dell’Ufficio ordinamento sanitario, ha annunciato che il gruppo di progetto sarà ora impegnato nella definizione di un percorso assistenziale anche per le nascite con un livello di rischio medio ed alto, linee guida per i corsi di preparazione alla nascita e l’elaborazione di specifiche misure per donne con background migratorio.

FG

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