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Donne vittime di violenza: contributo per le spese legali

La prestazione verrà concessa dal 1. gennaio 2024 per le donne vittime di violenza e maltrattamenti. Il contributo servirà per coprire le spese legali. Domande presso i Distretti sociali.

Con l’inizio del nuovo anno, le donne che sono o sono state vittime di violenza potranno richiedere un nuovo sussidio provinciale per ottenere assistenza legale. Oggi (12 dicembre) la Giunta provinciale ha approvato i criteri per accedere al "Contributo di solidarietà per l'assistenza legale alle donne vittime di violenza e abusi". Per l'assessora provinciale al Sociale Waltraud Deeg, l'introduzione di questo beneficio è un importante tassello nell'attuazione della legge provinciale sulla prevenzione della violenza: "Si tratta di un problema che riguarda l'intera società; anche in Alto Adige le donne e i bambini in situazioni familiari difficili sono esposti alla violenza diretta o indiretta”, ha spiegato l’assessora Deeg. “Per questo motivo abbiamo varato nel 2021 la legge provinciale "Interventi di prevenzione e contrasto della violenza di genere e di sostegno alle donne e ai loro figli e figlie", che costituisce il quadro di riferimento per una serie di misure, alcune delle quali sono già in fase di attuazione." In questo contesto, Deeg ha ricordato l'adozione del piano provinciale triennale a contrasto della violenza di genere 2023-25 (vedi il comunicato dell’Ufficio stampa), l'istituzione di diversi gruppi di lavoro e l'attuazione dei protocolli Erika e Zeus.

I criteri previsti

L'approvazione dei criteri ha creato le condizioni affinché le donne vittime di violenza e abusi possano richiedere il nuovo contributo di solidarietà a partire dal 1° gennaio 2024. Questo sussidio ha lo scopo di garantire alle vittime di violenza la possibilità di richiedere assistenza legale. Il contributo può essere richiesto presso il distretto sociale di competenza e viene erogato indipendentemente dal reddito. I requisiti sono, tra l'altro,
sia accompagnata da un centro di consulenza per donne in situazione di violenza, che risieda in Alto Adige al momento della richiesta o che sia ospitata fuori provincia con il supporto di un centro di consulenza provinciale.
Inoltre, è necessario che la richiedente abbia presentato una denuncia penale e/o una querela presso il tribunale. I criteri sono stati elaborati dalla Ripartizione Politiche sociali in collaborazione con l'Ordine degli Avvocati di Bolzano e comprendono anche un protocollo d'intesa siglato con l'Ordine degli avvocati. Questo prevede, tra l'altro, che i legali ricevano una formazione specifica sui servizi e le prestazioni esistenti e sugli aspetti culturali, sociali e psicologici legati al fenomeno della violenza.

I numeri di un fenomeno allarmante

Numeri alla mano, nel 2022 sono state 600 le persone che hanno richiesto consulenza e sostegno ai consultori altoatesini per donne in situazione di violenza; 130 donne e 122 minori sono stati accolti in strutture residenziali. Dal 1992, 33 donne sono state uccise in Alto Adige dal proprio partner, dall'ex partner o da un parente maschio. I casi più recenti riguardano Sigrid Gröber e Celine Frei Mazohl. Quest'anno la Provincia sostiene il servizio Casa  delle donne con 2,5 milioni di euro.


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ASP/ck/tl