Buone pratiche per l'integrazione in Alto Adige

Già da diversi anni sono presenti sul territorio provinciale azioni e progetti a livello locale a favore dell’integrazione sociale, lavorativa e culturale delle persone migranti che hanno deciso di stabilirsi in Alto Adige. In questa sezione vengono presentate alcune buone pratiche con l'obiettivo di valorizzare le esperienze attraverso la condivisione, affinché possano essere replicate o fungere da spunto in altri contesti territoriali.

Il Servizio di coordinamento per l’integrazione fornisce un sostegno finanziario e informativo alle organizzazioni che intendono avviare azioni e progetti finalizzati all’integrazione dei nuovi cittadini e delle nuove cittadine e alla sensibilizzazione della popolazione autoctona.

Altri esempi di buona pratica sono presenti alla pagina "Migrazione e alfabetizzazione" e alla pagina della Commissione Europea.

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L’integrazione raccontata attraverso i podcast

Iniziativa editoriale realizzata dalla Caritas di Roma, dal Centro Astalli e dall'Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo

Racconti, testimonianze, analisi e proposte per far conoscere le gioie e le fatiche del percorso di integrazione dei cittadini stranieri in Italia. Sono i podcast realizzati dalla Caritas di Roma, dal Centro Astalli e dall'Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo nell'ambito del Progetto «Rafforzare #Integrazione, Costruire #Ospitalità. 2».

Sono previsti 20 podcast, con diffusione quindicinale, ai quali faranno seguito anche pubblicazioni, webinar e altre iniziative di sensibilizzazione. I podcast sono disponibili nella web-radio "On the move" (www.onthemoveradio.it).

Il progetto (PROG.3241- FAMI 2014-2020, OS1. Asilo, ON1. lett.c) è alla seconda edizione e ad oggi ha in carico oltre 65 nuovi destinatari, che si aggiungono agli oltre 100 titolari di protezione internazionale sostenuti con la precedente annualità grazie all'attivazione di percorsi di autonomia socio-lavorativa e abitativa.

L'iniziativa mira a fornire un sostegno concreto all'inclusione socio-lavorativa e abitativa dei titolari di protezione internazionale usciti da non più di 18 mesi dal circuito dell'accoglienza pubblica, attraverso un sistema di accoglienza diffusa gratuita presso parrocchie e istituti religiosi del territorio di Roma. Per ognuno dei destinatari viene attivato un Piano di intervento, insieme composito di strumenti e misure, anche di carattere finanziario, di integrazione ai quali attingere in base ai propri bisogni.

La pagina del progetto

DZ