Buone pratiche per l'integrazione in Alto Adige

Già da diversi anni sono presenti sul territorio provinciale azioni e progetti a livello locale a favore dell’integrazione sociale, lavorativa e culturale delle persone migranti che hanno deciso di stabilirsi in Alto Adige. In questa sezione vengono presentate alcune buone pratiche con l'obiettivo di valorizzare le esperienze attraverso la condivisione, affinché possano essere replicate o fungere da spunto in altri contesti territoriali.

Il Servizio di coordinamento per l’integrazione fornisce un sostegno finanziario e informativo alle organizzazioni che intendono avviare azioni e progetti finalizzati all’integrazione dei nuovi cittadini e delle nuove cittadine e alla sensibilizzazione della popolazione autoctona.

Altri esempi di buona pratica sono presenti alla pagina "Migrazione e alfabetizzazione" e alla pagina della Commissione Europea.

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Conseguenze della pandemia più gravi per i lavoratori migranti

Il calo dell’occupazione, il parallelo travaso nell’inattività e l’allargamento della povertà legati alla pandemia colpiscono in modo sproporzionato i lavoratori migranti in Italia.

È una delle evidenze dell’XI Rapporto “Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia”, pubblicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (qui una sintesi). Concentrandosi sul 2020, questa edizione dà conto delle prime conseguenze dell’emergenza Covid-19, anche con analisi dedicate alle misure straordinarie messe in campo dal governo.

Il rapporto mostra che, a parità di altre condizioni, gli stranieri hanno più probabilità degli italiani di perdere il posto. Il rischio è massimo per le giovani donne straniere con basso livello di istruzione, occupate in professioni low skill e residenti nel Meridione. Lo stesso identikit è anche al vertice della vulnerabilità percepita, quella delle persone che oggi temono di perdere il lavoro.

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UD