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Acquicoltori, concluso il corso dell'Ufficio caccia e pesca

Quindici persone hanno partecipato nelle scorse settimane ad un corso per il mantenimento dell'ecosistema e il monitoraggio dei pesci.

La prova di pesca elettrica lungo il Rio Ega che ha concluso il corso riservato agli acquicoltori (Foto USP)

Si è concluso lo scorso fine settimana il corso per acquicoltori organizzato dall'Ufficio caccia e pesca in collaborazione con la federazione pesca provinciale e la scuola forestale Latemar, al quale hanno preso parte 15 persone provenienti da tutto l'Alto Adige. "L'acquicoltore - sottolinea il direttore dell'Ufficio caccia e pesca Luigi Spagnolli - appartiene alla folta schiera di persone che investono energie ed ore di tempo libero, in regime di totale volontariato, per uno scopo di interesse pubblico. In questo caso il mantenimento dell'ecosistema nelle acque da pesca". Il corso si è concluso sabato scorso con la prova pratica di elettropesca.

Sul Rio Ega gli acquicoltori, divisi in due gruppi, hanno sperimentato il metodo ad oggi più diffuso per monitorare lo stato dei popolamenti ittici in acque libere. Con l'aiuto di una lancia elettrificata sono stati catturati tutti i pesci presenti nel tratto del corso d'acqua, poi si è provveduto alla loro classificazione in base a specie e dimensioni, e quindi sono stati liberati. "È molto importante - commenta Spagnolli - che l'attività di monitoraggio delle acque possa contare sull'aiuto di volontari, i quali da un lato hanno la possibilità di conoscere meglio la natura del corso d'acqua a cui dedicano la loro passione, e dall'altro forniscono all'ente pubblico un supporto fondamentale per ottenere risultati migliori".

mb

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