12-15 maggio 2004 - Centro Trevi Bolzano - Russo? Parla la terra dell'uccello di fuocoProgrammaHome

Con "Russo? Parla la terra dell'Uccello di fuoco" l'Ufficio Bilinguismo e Lingue straniere vuole presentare i più significativi aspetti del mondo russo: da quelli più prettamente linguistici, a quelli letterari, artistici, musicali, perfino culinari, lasciando spazio alla tradizione, senza trascurare però l'attualità. Il tutto attraverso conferenze, incontri, workshop, tavole rotonde, a cui prenderanno parte docenti ed esperti italiani e russi, per offrire una vasta panoramica della Russia di ieri e di oggi. Vai al programma dettagliato

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Intermezzi di clown o artisti a sorpresa

Ad arricchire il programma ci saranno anche delle proposte per così dire “fuori orario”, per strappare un sorriso e un applauso in più a chi sarà presente.

Le sorprese saranno annunciate giorno per giorno al Centro Trevi e sul presente sito internet della manifestazione.

 

Mostre di stampe popolari

Il lubok è una forma d'arte popolare, eseguita con tecniche e materiali semplici, in cui trovano espressione molti tratti del carattere russo. Il nome deriva dalla parola lub (corteccia), ed è probabile che da questa si ricavassero le prime matrici incise (secondo un'altra versione, il lubok sarebbe stato chiamato così perché portato in giro da venditori ambulanti in ceste di corteccia). E mentre le immagini eseguite a mano avevano autori e clienti di più alta levatura, le stampe da matrici si diffusero nelle campagne e poi nelle periferie delle città. Vivacemente colorati, decoravano l' izba conferendo al semplice interno contadino colore e festosità.

La sfera degli argomenti era quanto mai varia: immagini religiose (furono definite "le icone dei poveri") le illustrazioni di fiabe, di opere letterarie a grande diffusione; scene di vita quotidiana, che talvolta sfioravano la satira politica; fatti e personaggi storici. Solo nel XIX secolo le classi colte cominciarono ad apprezzarlo .

Il lubok di norma è fatto da non professionisti. Dapprima si esegue il disegno in nero, poi i coloristi danno i vari colori. Il rapporto con il colore li avvicina chiaramente alla pittura popolare su legno, dove predomina la predilezione per la vivacità e la macchia colorata senza rilievo.

Fotografie e immagini

donne russe

Le immagini che Walter Porzio ha colto nei suoi innumerevoli viaggi in Russia sono testimonianze sulla gente, sulla vita quotidiana, sui vari aspetti delle grandi città, dei piccoli villaggi di questo vasto paese.

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Gli splendidi palazzi di S. Pietroburgo, le grandi piazze, i grattacieli staliniani, i nuovi quartieri di Mosca, le cittadine poste sulle colline, lungo i fiumi, difese dai cremlini, da cui spiccano le cupole d'oro delle chiese, ci aiutano a riflettere sui grandi contrasti della Russia di oggi.

Foto di Brodskij eseguite da Graziano Arici

Le foto sono frutto di alcune intense giornate trascorse dal fotografo assieme a Brodskij, seguito con attenzione e discrezione in un suo vagabondare per gli spazi aperti e i meandri (o gl'interni) di Venezia, la città che prediligeva per i suoi costanti e regolari soggiorni invernali.    L'aspetto aggrondato e meditabondo del poeta ce lo mostra non come un turista estasiato o curioso, ma quasi come chi, aggirandosi in casa sua, è sorpreso a seguire le proprie faccende e i propri pensieri:  sempre con lo sguardo lontano, rivolto piú dentro di sé che verso le bellezze che lo circondano. Qualche posa convenzionale è assunta con la deliberata intenzione di non sfuggire alla banalità, parte integrante e imprescindibile della vita, lasciando però immaginare una nascosta ironia (il fiore in mano); altre pose piú noncuranti rivendicano invece una sorta di diritto a chiudersi alla curiosità indiscreta dell'occhio (il nostro occhio) che lo scruta attraverso l'obiettivo.

Foto di Brodskij eseguite da Graziano Arici

 

 

Esposizione di statuette

Le statuette colorate di Dymkovo

Dymkovo a prima vista è un borgo di izbe, come tanti nella campagna russa. La primavera, nelle civiltà agricole, è sempre stata festeggiata con riti particolari. Ad essa era legato l'uso di statuette rituali. Molte di queste erano fischietti di terracotta, a forma di uccelli o altri animali. Persosi col tempo il valore propiziatorio, gli artigiani hanno cominciato a rappresentare nelle figurine la vita contadina e borghese che ruotava intorno alle fiere. Hanno così creato, a cominciare dal secolo scorso, un mondo tra il popolare e il fiabesco. Immagini di dame, ussari, balie e contadini vestiti a festa, ma anche alberi, uccelli e animaletti domestici, tutto è colorato e festoso, quasi a voler cacciare il grigiore dell'inverno. Caratteristica di ogni singola figurina è la sua lavorazione a mano, secondo i metodi sanciti dalla tradizione. Viene modellata in creta rossa, mescolata a sabbia, poi posta ad asciugare, quindi cotta. A questo punto si applica il fondo bianco di gesso; essa viene poi disegnata e colorata con fantasiosi motivi, con l'aggiunta infine di frammenti di lamina d'oro.

Balagančik: teatrino di saltimbanchi

Il balagančik itinerante per le strade e le piazze di Bolzano vuole da un lato riprendere l'antichissima tradizione russa, mai abbandonata, che vede attori girovaghi e saltimbanchi dare spettacolo nei mercati e sulle piazze, intrattenendo il pubblico con i loro lazzi improvvisati, accompagnati dall'immancabile orso, affettuosamente chiamato zio Miša, uno dei simboli della Russia, e dalla capretta, "koza", un tempo animali in carne ed ossa, oggi uomini travestiti.

Dall'altra è un modo allegro e coinvolgente per attirare l'attenzione dei bolzanini e non solo sull'iniziativa in corso e guidarli verso il Centro Trevi.

Il percorso del balagančik:
Giovedì 13 e venerdì 14 – ore 14.30

Piazzetta di fronte al Teatro Nuovo, piazza Domenicani (di fronte al chiosco di verdure), attraversamento della strada fino a raggiungere Via Goethe, piazzetta della Mostra di fronte al ristorante Kaiserkron', piazza Walther, piazza del Grano, vicolo Gumer, piazza Municipio, Portici, piazza Erbe.

Percorso inverso dell'andata con arrivo davanti al Centro Trevi.

Angolo editoria

La Libreria Mardì Gras sarà presente all'interno della manifestazione con una "bancarella" di libri  di narrativa in lingua originale o con traduzione a fronte.

Un primo assaggio di libri in lingua originale

 

 

 

Proiezione: documentari a cura della scuola di cinema Zelig

video

Per tutta la durata della manifestazione verranno proiettati a ciclo continuo presso il Centro Trevi documentari dei registi Marat Magambetow, Sergei Lonitsa, Vitalij Manskij, scelti a cura della scuola di cinema Zelig di Bolzano. Spaccati di quotidianità della popolazione russa – anche di categorie davvero particolari di russi – ma anche il ritratto di una generazione la cui giovinezza si è consumata con la caduta dell'URSS.

 

 

Serate culinarie al Kaiserkron'

Pelmeni

C'è un ristorante a Bolzano che deve il suo nome ad un illustre visitatore russo. E' il ristorante “Zur Kaiserkron' “, che si trova nel settecentesco Palazzo Pock, uno dei monumenti architettonici della città di Bolzano.

“Kaiserkrone” significa corona imperiale: nell'imponente palazzo in stile barocco, adibito allora ad albergo, soggiornarono nel 1822 due imperatori: lo zar Alessandro I di Russia e l'imperatore Francesco II d'Austria.

Sterleto

Rifacendosi a quel lontano avvenimento, in occasione di “Russo? Parla la terra dell'Uccello di fuoco”, il ristorante Zur Kaiserkron' propone specialità russe quali:

  • Blinis con caviale rosso
  • Bortsch (zuppa di rape rosse)
  • Filetto "Strogonoff"

ed altre delizie gastronomiche di questa cucina.

Spettacolo folcloristico

Poselje

Il gruppo russo "Poselje" é formato da quattro artisti, una donna e tre uomini, capaci di cantare, ballare e suonare allo stesso tempo. Lo scopo del gruppo è di stabilire un contatto diretto fra popoli attraverso il linguaggio della danza, del canto e della musica, che essendo comprensibile a tutti va al di là elle differenze fra culture. Le loro esibizioni si rifanno alle diverse tradizioni contadine di fine ottocento delle principali regioni russe.

La peculiarità di queste esibizioni sta nella loro capacità di fondere artisti e pubblico in uno spettacolo unico, il tutto con l´accompagnamento del canto, della musica e delle danze folcloristiche.

Programma dello spettacolo

  • "Solovej (L'usignolo)". Canzone lirica della regione di Belgorodskij
  • "Zygane". Canzone dei cosacchi di Ter' (con l'accompagnamento del tamburo)
  • "Trojka" - danza con la partecipazione del pubblico (regione di Novosibirsk)
  • Pot-pourri di melodie popolari strumentali - fidl, balalajka, corno di Vladimir, tamburo (regione di Pskov)
  • "Svetit mesjac (splende la luna) - danza con la partecipazione di bambini (regione di Vologda)
  • "Ochotnik" (il cacciatore) - canzone scherzosa dei cosacchi di Semejko-Zabajkal'skij (lago di Bajkal)
  • Numero strumentale "Gusachok"(il piccolo ussaro) - armonica, fistola.
  • "Ucha, cha" - danza con la partecipazione di bambini (regione di Novosibirsk)
  • Melodia popolare "Drova" (la legna) - armonica, violino, fistola, percussioni, xilofono russo.
  • "Rozy"(le rose) - romanza dei cosacchi di Ter'
  • "Druzhok"(il piccolo amico) - gioco popolare russo
  • "Paranja" - canzone e danza (regione di Kursk) con l'accompagnamento della falce

E a giugno: percorsi di lettura

Giovedì, 10 giugno, alle ore 18.00, al Centro Multilingue, in sinergia con l'Ufficio Educazione permanente ci sarà un nuovo appuntamento con il mondo dei libri. Questa volta protagonista sarà la letteratura russa.

Un'occasione per conoscere attraverso la lettura, la cultura di questo grande paese. La Russia non è più un mito, ma la sua letteratura sì.

Referente culturale: Bianca Marabini Zoeggeler, Presidente Associazione Rus' - Bolzano
Con il Patrocinio: Commissaria Europea per la Cultura - Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero degli Affari Esteri Ambasciata della Federazione Russa in Italia.

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