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L'ass. Widmann sui dati turistici del primo bimestre 2006

I dati sul flusso turistico nei primi due mesi dell’anno (si veda c.s. nr 1.637) denotano un leggero calo. Tuttavia, secondo l’Assessore competente non è il caso di preoccuparsi, in quanto “analizzando i dati a fronte della crisi economica che sta attraversando l’Europa, questo rallentamento è davvero minimo. Inoltre, il confronto con la media degli ultimi anni è senz’altro positivo”.

È difficile, se non impossibile, ricavare dai dati turistici del primo bimestre 2006 un trend”, sostiene l’assessore al Turismo Thomas Widmann commentando i numeri comunicati dall’ASTAT in merito all’andamento del settore in gennaio e febbraio (si veda c.s. nr 1.637): “Da un lato, infatti, il periodo considerato è troppo breve; dall’altro i dati sono di natura diversa”. Infatti, mentre, per esempio, si legge che a gennaio gli arrivi sono calati del 6%, per quanto riguarda i pernottamenti questa riduzione è inferiore, vale a dire del 4,9%: “Questi numeri”, sostiene l’ass. Widmann, “contrastano quello che appariva ormai come un trend consolidato, vale a dire lo svolgimento di vacanze sempre più brevi”.

Un andamento che, tuttavia, viene riconfermato dai dati di febbraio, nonché dai numeri dell’intera stagione invernale: “Valutandoli”, osserva Thomas Widmann, “notiamo un aumento degli arrivi rispetto allo scorso anno, il che significa che sempre più turisti hanno potuto conoscere l’Alto Adige, il suo paesaggio ed i suoi prodotti”. Pur non trascurando il leggero calo di pernottamenti, l’assessore al Turismo considera “eccellente” il risultato stagionale, dato che è stata registrata “una crescita pari a quasi il 9% sulla media decennale, ed a fronte della non rosea situazione economica”.

Infine, è interessante considerare anche le variazioni nella provenienza degli ospiti: “Il fatto che in inverno siano stati pochi i turisti tedeschi”, commenta Thomas Widmann, “si può mettere in relazione con la crisi economica, più fortemente percepita in Germania che non in Italia”. E questo fa sperare che un miglioramento congiunturale possa non solo riportare in Alto Adige i turisti germanici, ma faccia restare anche i nuovi ospiti italiani.  

MC