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Firmato da Durnwalder e Dellai il protocollo d'intesa per un progetto di inclusione sociale

Aiutare il terzo settore nel reinserimento lavorativo dei soggetti in condizioni svantaggiate e a rischio di esclusione sociale: questo l'obiettivo del progetto avviato dalla Provincia di Bolzano congiuntamente a quella di Trento. Il relativo protocollo d'intesa è stato firmato stamattina a Bolzano dal presidente Luis Durnwalder e dal suo collega Lorenzo Dellai.

Il progetto a favore dell'inclusione sociale presenta caratteri innovativi e sperimentali ed è realizzato grazie all'intervento del Fondo sociale europeo. Si rivolge agli organismi del terzo settore e a i loro progetti in Alto Adige e Trentino in un settore impegnativo come quello del sostegno all'inserimento lavorativo di persone in situazione di svantaggio. In concreto, si favorisce l'affidamento diretto di alcune iniziative ad enti esterni all'amministrazione pubblica. I destinatari finali sono i soggetti con difficoltà e i gruppi marginali: l'esclusione sociale può riguardare infatti il distacco familiare, la disabilità fisica o mentale, la tossicodipendenza, l'alcolismo, l'esperienza della detenzione. Condizioni che possono coinvolgere anche senzatetto, nomadi e immigrati.

Il protocollo d'intesa firmato oggi darà vita a un tavolo tecnico chiamato tra l'altro ad esaminare e coordinare la concessione di piccoli sussidi a enti senza scopo di lucro attivi nel sociale. "L'obiettivo - come ha spiegato oggi Luis Durnwalder - è quello di ridurre il disagio sociale nelle province di Bolzano e Trento, anche se questo fenomeno nelle nostre realtà non assume oggi il rilievo di una vera e propria emergenza politica." La stretta collaborazione tra Bolzano e Trento per l'inclusione sociale è favorita dal finanziamento dell'Ue e vuole stimolare i soggetti pubblici e privati impegnati nelle due province a contrastare l'emarginazione sociale e a facilitare il reinserimento nel mondo del lavoro.

Il progetto punta anche a prevenire il più possibile le forme di esclusione dalla comunità. "Cerchiamo di lavorare in ambiti di frontiera con metodi nuovi", ha sottolineato Barbara Repetto, responsabile provinciale per il Fse. Tali metodi prevedono il sistema della sovvenzione globale, ovvero la scelta dell'Amministrazione pubblica di affidarsi alle strutture private attraverso 4 tipologie di intervento: sostegno ai servizi del terzo settore (con sussidi finanziari e formativi), aiuti diretti alle persone in condizioni di svantaggio, partecipazione al capitale di rischio degli organismo del terzo settore, sensibilizzazione dei volontari e della comunità.

"Il terzo settore - hanno spiegato Durnwalder e Dellai - ha le capacità per assicurare questi interventi, ha persone preparate sul piano tecnico ma soprattutto dotate della necessaria sensibilità, così importante in questo lavoro". Il progetto sull'inclusione sociale si estende fino al 30 giugno 2007 e prevede un impegno di spesa sui 5 anni pari a circa 1,1 milioni € per la Provincia di Trento e di 977mila € per quella di Bolzano.

pf