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Relazione del presidente Durnwalder al bilancio di previsione 2003
Una relazione molto ampia ed articolata che tocca tutti i principali settori di intervento della Provincia Autonoma di Bolzano ed i suoi rapporti politici ed istituzionali con il Governo centrale e l'Unione Europea.
Il presidente della Giunta provinciale, Luis Durnwalder, ha letto questa mattina davanti al Consiglio la sua relazione politica che illustra il bilancio di previsione per l’esercizio 2003. Si tratta di un testo molto denso di concetti ed articolato nel quale si possono trovare valutazioni ed indicazioni riguardanti i principali argomenti di carattere politico, economico e sociale che stanno alla base del bilancio di previsione del prossimo anno. Il presidente apre la propria relazione con una serie di valutazioni particolarmente positive sull’anno che sta per concludersi, prima tra tutte la crescita economica stimata dall’IRE intorno al due per cento, in secondo luogo vengono menzionati la piena occupazione ed il fatto che l’economia provinciale sinora è stata solamente “sfiorata” dalla generale recessione congiunturale.Anche l’esercizio 2003 proseguirà nella tradizione dei “bilanci in crescita” con entrate superiori di 264 milioni di euro, pari a circa 500 miliardi di vecchie Lire, rispetto al bilancio di previsione del 2002. La relazione prosegue con una panoramica sui benefici che l’Autonomia ha rappresentato per i tre gruppi linguistici, un benessere diffuso che ha consentito di realizzare una pace sociale apprezzata e considerata un esempio a livello internazionale. Uno spunto polemico è rappresentato dai risultato del recente referendum su Piazza della Vittoria a Bolzano, un fatto questo che, secondo il presidente Durnwalder, “non deve essere strumentalizzato per la propaganda politica e per creare poli contrapposti tra i gruppi linguistici” ma che deve essere superato tenendo presenti “gli importanti risultati che i gruppi etnici hanno raggiunto insieme in anni di lavoro”.
Analogamente il presidente dell’Esecutivo esprime l’auspicio che il prossimo anno consenta di fare passi avanti nel rapporto tra la Provincia Autonoma ed il Governo ed ha aggiunto che “Proprio quest’anno ci sono state molte occasioni che avrebbero dovuto promuovere l’intesa a livello politico in provincia: nei vari festeggiamenti per il decennale della quietanza liberatoria a Bolzano, Vienna e anche a Roma è stato fortemente encomiato il carattere esemplare della nostra gestione dell’autonomia e il “modello altoatesino“ per la tutela delle minoranze linguistiche e culturali. I risultati del rilevamento dei gruppi linguistici hanno rassicurato coloro che si preoccupavano per i due gruppi etnici minori o che hanno preso a pretesto queste preoccupazioni per seminare la paura in modo ingiustificato e irresponsabile”.
Vanno anche evitate modifiche unilaterali e quindi peggiorative dello Statuto di Autonomia in quanto “queste iniziative unilaterali sarebbero assai dannose per la collaborazione e la convivenza dei gruppi etnici e non vorrei assumermene la responsabilità”. Viene inoltre espresso scetticismo riguardo alla proposta di “devolution” in quanto “non contiene traccia delle grandi richieste ancora in sospeso e già prospettate da noi nella Commissione bicamerale, sulla creazione di una Camera delle Regioni o sulla codecisione nella nomina dei giudici costituzionali”. Per quanto riguarda la partecipazione alla vita democratica in Alto Adige il presidente Durnwalder sottolinea come vi sia una proficua collaborazione tra la Provincia ed i Comuni che si evidenzia anche con i notevoli stanziamenti del bilancio provinciale a favore dei programmi promossi dai Comuni nel campo dell’edilizia abitativa e delle case di riposo.
Nel campo della scuola e del bilinguismo il presidente nella relazione prende atto “con soddisfazione del fatto che negli ultimi anni la disponibilità a imparare meglio la seconda lingua è fortemente cresciuta, soprattutto tra i cittadini di lingua italiana. Ciò che suscita la mia meraviglia è però che mentre in passato si attribuiva quasi esclusivamente alla scuola la responsabilità dell’insufficiente livello di bilinguismo, ora si addossa alla scuola, e sempre più anche alla scuola dell’infanzia, quasi l’intero fardello dell’insegnamento della seconda lingua. In questo contesto negli ultimi anni sono aumentati i tentativi di allentare il sistema scolastico fondato sull’art. 19 dello Statuto di Autonomia”. Nella sua relazione il presidente Durnwalder ribadisce quindi la necessità che venga garantita la presenza della scuola in madrelingua in quanto “ se il sistema della scuola di madrelingua viene annacquato o eluso con apposite misure, è la stessa identità a essere concretamente minacciata. Questo timore è ancora sentito dalla minoranza tedesca, a causa delle esperienze storiche, e lo sarà anche in futuro. E questa preoccupazione deve essere capita e rispettata dai cittadini dello Stato”.
Un capitolo importante della relazione politica è dedicato all’economia che grazie ai suoi molti pilastri è stata in grado, sinora, di garantire la piena occupazione, la pace sociale e di assicurare all’Alto Adige un “polo di tranquillità in un mondo in sconvolgimento”. Queste condizioni economiche positive sono state realizzate nel corso dei decenni passati anche grazie al sostegno della Provincia ed agli interventi pubblici, soprattutto in ambito strutturale. “La Provincia ha dato con propri programmi ulteriori stimoli alle grandi prestazioni dell’economia privata”, ha detto Durnwalder.
Tra questi vengono menzionati ad esempio “i programmi dell’edilizia abitativa sociale, i programmi ambientali, come quelli sulle acque reflue e sullo smaltimento dei rifiuti, i programmi di edilizia scolastica, i programmi sanitari, ma anche in ambito culturale (i musei, le case della cultura, le biblioteche), l’incentivazione dei network elettronici, e molte altre cose, non hanno solo creato occupazione, ma anche contribuito alla nascita delle strutture di base indispensabili per un’area economica progredita”. Questi risultati sono confermati anche dalle statistiche ufficiale nelle quali l’Alto Adige risulta spesso ai primi posti per quanto riguarda la qualità della vita, le prestazioni della pubblica amministrazione, l’attenzione al cittadino.
Se negli anni scorsi, rileva la relazione, si è potuto contare su bilanci pingui, in futuro ci si dovrà orientare sempre più a criteri di estrema oculatezza amministrativa e di risparmio, potendo contare su una serie di infrastrutture che consentiranno di realizzare notevoli risparmi di gestione. In linea con le tendenze ormai evidenti a livello nazionale ed internazionale, anche la Provincia di Bolzano si è vista obbligata già dall’anno scorso ad adottare misure per il contenimento della spesa sanitaria, e ciò vale naturalmente anche per il settore dell’assistenza sociale e pensionistico nel quale la Regione Trentino Alto Adige ha varato già nel 1997 una legge che ha introdotto il risparmio per la previdenza complementare.
La relazione passa quindi a trattare il tema centrale della politica strutturale, dove la Provincia di Bolzano ha raggiunto uno standard considerevole per quanto riguarda lo sviluppo della viabilità ma nel contempo è impegnata, nell’ambito delle proprie possibilità, a ridurre il traffico inutile e sensibilizzare l’opinione pubblica sul difficile equilibrio tra la tutela dell’ambiente e la salute pubblica da un lato e le esigenze globali dell’economia dall’altro. In questo ambito si inquadra l’appoggio della Provincia ai progetti per la realizzazione del tunnel di base del Brennero perché il traffico pesante venga trasferito dalla gomma alla rotaia più di quanto avviene sinora. Un segnale dell’impegno della Provincia in questo ambito sarà rappresentato anche dalla riapertura nel 2003 della ferrovia della Val Venosta.
Un altro passo importante della relazione è rappresentato dal capitolo relativo all’energia, un tema che anche nel 2003 sarà al centro dell’attenzione della Provincia. La posizione della Giunta a tale riguardo può essere riassunta da questo passaggio della relazione: “Dall’energia dipende l’intera economia, dai piccoli nuclei familiari privati alle grandi aziende. Vogliamo quindi avere diritto di parola e di codecisione con riguardo alla produzione, alla distribuzione e alla commercializzazione. Assieme ai Comuni e ad altre società e imprese pubbliche e private vogliamo creare nei prossimi anni le strutture necessarie. Sarà inoltre nostra cura proseguire nelle trattative per il rilevamento delle centrali dell’Enel che intendiamo concludere con successo”.
I prossimi anni saranno decisivi per il futuro dell’Alto Adige e richiederanno un impegno considerevole per realizzare un salto di qualità necessario ad assicurare gli standard raggiunti sul piano sociale ed economico. In estrema sintesi l’Alto Adige nei prossimi anni dovrà essere una provincia in cui regna la stabilità economica e sociale per tutti, con una propria fisionomia ben definita e con una propria identità, una provincia all’insegna della varietà linguistica e culturale, della tolleranza e del rispetto reciproco, con un ambiente vivibile, con solide strutture formative, una provincia di respiro europeo.
L’ultima parte della relazione politica è incentrata sull’Europa ed il rapporto dell’Alto Adige con l’Unione Europea. All’Europa la Provincia Autonoma di Bolzano richiede un maggiore riconoscimento del ruolo delle Regioni ed un esplicito ancoraggio del loro ruolo nella nuova Costituzione dell’UE. Dall’allargamento dell’UE ad altri dieci Stati l’Alto Adige può attendersi nuove opportunità sotto il profilo economico, ma non mancheranno anche i problemi attinenti al diverso ruolo svolto dalle Regioni nei nuovi Stati membri. Particolare attenzione viene quindi dedicata alla politica agricola dell’UE, ai Fondi Regionali, all’incentivazione dell’agricoltura di montagna ed alla tutela delle minoranze in seno all’UE.
FG