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La condizione femminile nei Paesi dell'Arge Alp

È stato i presentato quest'oggi a palazzo Widmann, Bolzano, lo studio sulle "Donne nei Paesi dell'Arge Alp", commissionato dalla Comunità di lavoro delle Regioni alpine e curato dalla Provincia autonoma di Bolzano. "Un'analisi", ha commentato il presidente della Provincia Durnwalder, "che evidenzia i traguardi raggiunti nel campo della parità, ma anche la strada ancora da percorrere."

Sono 17.792.000 le donne che vivono negli 11 Länder, regioni e province dell'Arge Alp. Esse devono confrontarsi quotidianamente con dinamiche socio-politiche che, se dal punto di vista economico sono molto più sviluppate rispetto a quelle vigenti nel sud dell'Europa, dal punto di vista più prettamente sociale risentono ancora di un orientamento tradizionale cristiano-conservatore.

Per analizzare nel dettaglio la condizione femminile, di fatto e di diritto, nella Comunità di Lavoro delle Regioni alpine, la Conferenza dei capi di Governo dell'Arge Alp ha commissionato uno studio, i cui risultati sono stati presentati quest'oggi a Bolzano dal presidente della Provincia Luis Durnwalder insieme ad Elisabeth Stögerer-Schwarz, responsabile dell'Ufficio Donna del Tirolo. “I risultati dell’indagine”, ha commentato Durnwalder, “dimostrano che negli ultimi decenni sono stati fatti grandi passi avanti nella promozione della partecipazione delle donne alla vita politica e sociale. Nello stesso tempo, esso evidenzia delle lacune ed indica la via per conquistare una piena parità fra uomo e donna.” “A questo processo”, ha aggiunto Elisabeth Stögerer, “contribuiscono attivamente le Commissioni ed i Comitati per le Pari opportunità, presenti ormai in tutte le Regioni dell’Arge Alp.”

Lo studio, realizzato dalla docente di Scienze politiche all'Università di Innsbruck Erna Appelt e dalle politologhe Monika Jarosch e Klaudia Resch, prende in considerazione per ognuna delle 11 regioni la struttura sociale, la rappresentanza politica delle donne, le leggi sulla parità in vigore, le istituzioni preposte alla tutela delle pari opportunità e la loro attività concreta, le condizioni socio-economiche, le prospettive di sviluppo. Alla stesura hanno collaborato anche la direttrice dell'Ufficio Affari di Gabinetto, Elisabeth Spergser, la presidente del Comitato per le Pari opportunità Julia Unterberger e la coordinatrice dell'Ufficio Donna, Petra Nordurfter.

Scorrendo le 200 pagine del volume si scopre che negli ultimi 30 le donne hanno fatto grandi passi avanti nel campo dell'istruzione e della formazione professionale: a questi progressi non è però corrisposto un analogo aumento delle retribuzioni, che rimangono sempre inferiori a quelle corrisposte agli uomini. Mentre si può a ragione affermare che le donne sono ormai occupate sia dentro che fuori casa, poi, l'ambito di attività degli uomini rimane ristretto al settore professionale: di lavori domestici ed educazione si occupano ancora in pochi.

Un altro settore dove la presenza delle donne è aumentata, in tutte le regioni dell'Arge Alp, è quello della politica: l'Alto Adige, per esempio, è al terzo posto per quota di rappresentanza femminile a livello provinciale, con un 22,9% di donne nei diversi ruoli politici. Tuttavia, le posizioni di vertice, così come nel campo del lavoro, sono ancora appannaggio maschile. Per risolvere questa situazione di svantaggio si stanno muovendo con efficacia i diversi Comitati Pari opportunità, che promuovono campagne ed azioni mirate alla promozione dei diritti delle donne. Come esempi di progetti ben riusciti, lo studio cita anche il Rapporto Donna 2000, la campagna "Contro la violenza sulle donne", con manifesti molto significativi, e la campagna "Vota donna!", tutte promosse dall'Ufficio Donna e dal Comitato provinciale per le Pari Opportunità della Provincia autonoma di Bolzano.

MC