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Primi risultati dell'indagine sui suicidi in Alto Adige
Nel 1999 presso l'assessorato provinciale alla Sanità si è insediato un gruppo di lavoro di esperti del settore psichiatrico e sociale che ha elaborato il progetto "Prevenzione al suicidio in Alto Adige". Obiettivo è di monitorare, per un periodo di almeno 5 anni, tutti i suicidi che si verificano in Alto Adige per arrivare a conclusioni in merito ai gruppi a rischio. Questa mattina (giovedì 24 luglio) l'assessore provinciale alla Sanità Otto Saurer ha presentato i risultati dei primi tre anni e mezzo di monitoraggio.
L'indagine provinciale sul suicidio è attiva a partire dal secondo semestre dell'anno 1999 e sino a fine 2002 sono stati archiviati complessivamente 180 casi di suicidio in Alto Adige. Il dato di lungo periodo sul tasso di suicidio evidenzia da un lato una riduzione del fenomeno a partire dall'inizio degli anni Novanta, dall'altro una situazione intermedia tra quella di Austria ed Italia e sovrapponibile a quella della Germania. L'andamento mensile dei casi di suicidio tra il 2000 e il 2002 evidenzia due picchi nei mesi di marzo ed ottobre. I suicidi registrati nell'indagine provinciale sono nel 35,6 % dei casi relativi a residenti nel territorio di competenza dell'Aziendea sanitaria di Bolzano, nel 26,1% di quella di Merano, nel 13,3% di quella di Bressanone e nel 25% di quella di Brunico. Si registra dunque un incremento sensibile dei casi nell'Azienda di Merano e una diminuzione in quella di Bolzano.Entrando ancor più nel dettaglio e soffermandosi sulla stima parziale dei tassi di suicidio a livello comunale, si scopre che le aree a maggior rischio paiono essere quelle della media Venosta, della Passiria, della Badia, della Valle Aurina e della zona di Anterselva e Monguelfo.
Tra i casi registrati, 143 sono i suicidi commessi da uomini (79%). Una stima del tasso di suicidio per età evidenzia per i maschi un andamento crescente del fenomeno e per le femmine un andamento a campana con un ulteriore picco nella classe di età più anziana (80-109 anni), che sembra rappresentare la classe di età più critica per il genere femminile.
Una stima del rischio tra generi per classe di età è significativamente a sfavore degli uomini, con rischi di circa quattro volte maggiori.
Pur essendo i casi di suicidio più frequenti quelli riferibili a celibi e nubili e coniugati, la stima del tasso di suicidio per stato civile evidenzia una maggiore incidenza tra separati e divorziati, in modo particolare per gli uomini. In particolare, tra i maschi separati o divorziati di età tra 35 e 64 anni si stima un rischio accresciuto di 2,7 volte rispetto a celibi e di 7,4 volte rispetto ai coniugati di pari età.
Il tedesco è la lingua madre in 132 casi e la stima del tasso di suicidio per madrelingua evidenzia una maggiore incidenza di suicidi nel gruppo ladino, che presenta un rischio accresciuto di 2,8 volte rispetto al gruppo italiano, mentre non si riscontrano differenze significative rispetto al gruppo tedesco. Anche il gruppo tedesco presenta, rispetto al gruppo italiano, un rischio significativamente superiore pari a 1,8.
Infine un riferimento alla condizione professionale: i casi di suicidio di occupati sono pari a 100, mentre 10 sono riferibili a disoccupati. Una stima del rischio di suicidio per i disoccupati nel gruppo di età compresa tra 20 e 39 anni indica un rischio 5,6 volte superiore rispetto agli occupati.
Le situazioni e condizioni di rischio sono rappresentate da gesti suicidali di parenti o persone care, precedenti tentativi di suicidio, insuccessi scolastici e professionali e la presenza di sintomi psichici.
Dati, come hanno sottolineato l'assessore alla sanità Otto Saurer, i primari di psichiatria di Bolzano e Brunico Rodolfo Tomasi e Roger Pycha e il dottor Antonio Fanolla dell'osservatorio epidemiologico provinciale, che se da una parte confermano i risultati ottenuti in campo assistenziale e nel servizio sociale negli ultimi anni, dall'altra forniscono importanti indicazioni sulle linee che dovranno indirizzare il lavoro degli enti socio-sanitari in futuro.
mt