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Assistenza adeguata ai pazienti affetti da insufficienza respiratoria cronica
La Giunta provinciale, su proposta dell'assessore alla sanità Otto Saurer, ha approvato un protocollo operativo che garantisce ai pazienti affetti da insufficienza respiratoria cronica un'assistenza caratterizzata da elevati standard qualitativi.
Il numero di pazienti, affetti da insufficienza respiratoria cronica, è in crescente aumento anche nella nostra popolazione, così come in tutti i paesi industrializzati. Nei casi più gravi questi pazienti per poter respirare e quindi per poter sopravvivere dipendono da una macchina, un ventilatore, per più di 6 ore al giorno. Si tratta di pazienti ad elevata complessità assistenziale difficilmente dimissibili dall’ospedale, se non quando hanno raggiunto una certa stabilità e che richiedono interventi mirati, prima e dopo la dimissione, da parte di specifiche strutture e figure professionali strettamente coordinate tra loro.La Giunta provinciale, su proposta dell’assessore alla Sanità Otto Saurer, ha preso atto di questa situazione ed ha approvato con delibera un protocollo operativo per garantire a questi pazienti, attraverso il corretto coordinamento tra le diverse strutture e figure professionali e non, un’assistenza adeguata e d’elevato standard qualitativo, ed in particolare la sicurezza della dimissione dall’ospedale al territorio e la continuità e l’efficacia delle cure al domicilio.
Con questo protocollo operativo sono state principalmente disciplinate la dimissione da ospedale al territorio e la scelta del luogo assistenziale.
La dimissione avverrà solamente dopo la stabilizzazione clinica del paziente, l'adattamento al ventilatore, l’educazione e il training del paziente, l'individuazione e il training delle persone che lo assistono (caregivers, solitamente familiari) da parte di centri specialistici di riferimento ed inoltre dopo l’attivazione di tutti gli operatori sanitari che collaboreranno alla sua gestione.
Sono stati inoltre individuati anche centri di degenza a lungo termine di riferimento cui poter trasferire i pazienti, anche se è da sottolineare che il domicilio deve rimanere il luogo di permanenza da preferire in forza del raggiungimento della miglior autonomia e qualità di vita del paziente con inserimento migliore nel nucleo familiare e possibilità di socializzazione.
Il protocollo operativo approvato individua altresì l'equipaggiamento di presidi necessari per l’assistenza del paziente al domicilio, le modalità di trasporto del paziente ad elevata dipendenza dal ventilatore e le modalità di assistenza a domicilio del paziente una volta dimesso dall’ospedale, prevedendo il coinvolgimento di molteplici figure professionali e non, quali medici ed infermieri specialisti in pneumologia, il medico di medicina generale, le infermiere di distretto, e di tutti coloro che assisteranno il paziente.
Un protocollo operativo, quello proposto dall'assessore alla Sanità Otto Saurer, che ribadisce l'attenzione della Giunta provinciale nei confronti dell’assistenza sanitaria territoriale ed in particolare di quella domiciliare.
mt