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Federalismo: incontro con il presidente del Consiglio Berlusconi il 9 ottobre a Roma

La Conferenza Stato-Regioni di oggi (giovedì 2) a Roma, presente per l'Alto Adige il vicepresidente della Provincia, non ha risolto la situazione di stallo tra Governo e enti locali sulla riforma in senso federale dello Stato. I Presidenti di Regioni e Province autonome hanno ottenuto per giovedì prossimo, 9 ottobre, un incontro direttamente con il presidente del Consiglio Berlusconi.

Le Regioni e Province autonome hanno deciso all'unanimità oggi (giovedì 2) a Roma di "congelare" ogni parere sul disegno di legge della riforma costituzionale e di chiedere un incontro con il presidente del Consiglio Berlusconi perchè chiarisca la linea del Governo e le sue intenzioni in tema di federalismo. Nel primo pomeriggio Palazzo Chigi ha accolto la richiesta e l'incontro tra Berlusconi e i Presidenti di Regioni e Province autonome sulle riforme federaliste è stato fissato per giovedì 9 ottobre.

Oggi nella capitale, presente per l'Alto Adige il vicepresidente della Provincia e assessore alle Finanze, non è stato possibile neppure avviare il confronto nella Conferenza unificata Stato-Regioni, dove era atteso il parere di Regioni e Province sul ddl La Loggia di modifica della parte II della Costituzione. Questo perchè, ha detto il Vicepresidente della Giunta provinciale, permane l'atteggiamento di chiusura del ministro competente riguardo alle osservazioni delle Regioni.
I presidenti di Regioni e Province autonome hanno confermato che per risolvere tale grave situazione di stallo è necessario un incontro direttamente con il Presidente del Consiglio, l'unica via in grado di ricreare le condizioni per ricucire lo strappo e far ripartire il dialogo sulle riforme. Resta la disponibilità ad elaborare un documento unitario prima che il governo porti il ddl in Parlamento.
Proprio dalla sede del Governo, come detto, è poi giunta la notizia che giovedì prossimo, 9 ottobre, è stato fissato l'incontro direttamente con il Presidente del Consiglio.

Il Vicepresidente della Provincia ha ribadito che un documento comune delle Regioni a statuto speciale e Province autonome esprime forte perplessità anche sui passaggi che caratterizzano il Senato delle Regioni. Non si condividono le modalità di elezione dei futuri senatori e nel documento unico si chiede che nella definizione di tali modalità vadano coinvolti i Consigli regionali e provinciali.

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